Milano: esordio con polemica per la festa del Pd

Roberto Cornelli, segretario metropolitano dei democratici

Prende il via oggi la festa dei democratici milanesi: una carrellata di incontri, dibattiti e stand che, fino al 22 settembre, occuperà gli spazi del PalaSharp di Lampugnano. A scatenare una piccola querelle nazional-lombarda è stata però la lista degli invitati stillata dagli organizzatori della kermesse, che hanno distinto tra gli ospiti “parlanti” e quelli “muti”, confinando in questa seconda categoria il sindaco di Milano, Letizia Moratti, il governatore Roberto Formigoni e il presidente della Provincia, Guido Podestà. Il quale ha puntato l’indice contro uno degli animatori della festa di Lampugnano, il segretario del Pd di Milano, Roberto Cornelli.

In sintesi il democratico avrebbe suggerito agli organizzatori della festa di operare una distinzione tra gli interlocutori della maggioranza considerati “credibili” (e per questo invitati a intervenire in occasione dei dibattiti) e quelli non “credibili”, che dovrebbero limitarsi a visitare gli stand senza pretendere di “mettere bocca”. Tra i “privilegiati” l’ex sindaco di Milano, Gabriele Albertini, l’assessore comunale al Territorio, Carlo Masseroli e il centrista Enrico Marcora. Tra i “bistrattati” invece – come anticipato – il primo cittadino di Milano, il presidente della Regione e l’inviperito Guido Podestà.

“Sino a oggi – ha dichiarato ieri il presidente della Provincia, che è anche coordinatore regionale del Pdl – non ho ricevuto alcun invito a visitare la Festa del Partito democratico. Non mi recherò, in ogni caso, a Lampugnano visto che Cornelli ha definito gli amici del Pdl invitati ai dibattiti ‘esponenti del centrodestra rivelatisi negli anni interlocutori credibili’, mentre ha negato tale riconoscimento – ha precisato Podestà – al sindaco Letizia Moratti, al governatore Roberto Formigoni e al sottoscritto. Che senso potrebbe avere la presenza a una festa di partito di interlocutori ritenuti non credibili? Rinuncerò, pertanto, senza rimpianti – ha concluso stizzito il presidente della Provincia – a una partecipazione limitata da Cornelli a un giretto tra gli stand che vendono gnocco fritto ed erbazzone

“La festa è aperta a tutti – ha replicato a stretto giro lo stesso Cornelli – e l’unica cosa che vogliamo tenere fuori è la polemica inutile. Abbiamo invitato tutte le istituzioni milanesi e lombarde, accoglieremo con piacere e con lo stesso spirito chiunque voglia venire. Abbiamo invitato il sindaco in maniera gentile – ha precisato ancora Cornelli – La risposta spero sia cortese, ma se anche non venisse non mi straccerò le vesti“. Come dire che il responsabile comunale del Pd non sembra crucciarsi troppo di fronte all’eventualità che i rappresentanti delle istituzioni locali diano “forfait” al raduno democratico.

Dirottando l’attenzione sulle presenze, si segnala invece la conferma della partecipazione di tutto lo staff dirigenziale nazionale del partito: da Rosy Bindi ad Enrico Letta, da Walter Veltroni a Dario Franceschini, a Piero Fassino, passando ovviamente per il segretario Pier Luigi Bersani. Unico assente “di peso”: Massimo D’Alema.

Maria Saporito