“Le elezioni anticipate le considero una iattura che non servono al Paese”. Così il governatore della Sicilia, Raffaele Lombardo, rimarca a “Il Riformista” la sua insofferenza a un eventuale ritorno alle urne. “Se si andasse al voto – ha spiegato Lombardo – la Lega avrebbe ancora più peso nelle scelte del governo, tutto a discapito del Sud”.
Il presidente della Sicilia è stato ieri ricevuto dal premier Silvio Berlusconi a palazzo Grazioli; un incontro a porte chiuse per parlare di Mezzogiorno e di futuri assetti. “Non credo affatto – ha ripreso il leader di Mpa – di essere fra i politici più corteggiati d’Italia. Anzi, vi assicuro che questo corteggiamento non c’è“.
Quel che non può negare è che “dialoga” con tutti, prestando attenzione alle tante voci della maggioranza e dell’opposizione. “Ho incontrato il presidente del Consiglio – ha riferito il governatore della Sicilia – e gli ho detto chiaramente che valuteremo con attenzione i 5 punti che porterà all’esame del Parlamento”.
“Noi chiediamo che nel piano per il Sud – ha proseguito – vengano inseriti i temi della fiscalità speciale, il varo di un piano straordinario per le infrastrutture e le misure per la lotta alla criminalità organizzata. Ed ancora – ha aggiunto Lombardo – vi è la delicata questione dei fondi Fas, inspiegabilmente ancora bloccati. Su questo vogliamo risposte concrete – ha scandito -non siamo ascari che si vedono per una poltrona”.
E se è disposto a farsi invitare dal premier nella sua residenza romana, Lombardo non disdegna neanche di concedere spiragli al presidente della Camera: “Fini – ha osservato il presidente dei siciliani – non vuole mettere in dubbio la durata della legislatura, ha anche parlato di un patto di legislatura. La sua è una posizione seria che condivido. Anzi – ha ribadito – condivido molte delle posizioni di Fini, dalle politiche per il Sud al rispetto per il ruolo delle istituzioni”.
Nessun pregiudizio anche nei confronti dell’Api di Rutelli o delll’Udc di Casini, con i quali ha intrapreso un “discorso” transpartitico : “E’ un dialogo nobile, alto – ha commentato Lombardo – il mio auspicio è che il dialogo con l’Udc a livello nazionale si possa estendere in maniera concreta alla Sicilia”.
E proprio dalla Sicilia sono giunte ieri le prime contestazioni alle mosse capitoline del governatore. “In questo momento – ha dichiarato Antonello Cracolici, presidente del Pd all’Assemblea regionale siciliana – l’unica cosa chiara è che regna la confusione. Lombardo è uscito dall’incontro con Berlusconi con un pugno di mosche rispetto agli obiettivi che si era prefisso”.
“Fas, Tirrenia e autostrade – ha continuato il democratico – almeno stando alle sue parole, su nessuno di questi punti ci sono stati impegni certi e tempi definiti. Adesso non ci sono più alibi – ha tagliato corto Cracolici – Lombardo venga in Aula, come da giorni chiedo, e dica ai siciliani una volta per tutte che governo vuole fare e con quali forze politiche – ha concluso – intende farlo”.
Maria Saporito