Il sindaco di Roma, Gianni Alemanno, non molla e torna più deciso che mai sul tema dei cortei nella capitale, rilanciando la possibilità di una tassa.
Emblematico è il fatto che il nuovo pronunciamento avvenga proprio nella giornata della manifestazione a Roma dei lavoratori della Fincantieri. Il tavolo istituito da tempo in prefettura con associazioni, partiti e sindacati non ha ancora portato – denuncia Alemanno – alla firma di un protocollo che garantisca “di contemperare i due diritti costituzionali a manifestare e alla libertà di movimento nella città”. C’è poi la questione dei costi, tanto è vero che solo due settimane fa il primo cittadino capitolino aveva scritto al prefetto per sottolineare la necessità “di tenere conto dei servizi che il Comune eroga, finora gratuitamente, in occasione di tali eventi”.
Alemanno aveva precisato che occorrono “norme specifiche e codificate per evitare che i servizi vengano pagati a seconda di accordi definiti di volta in volta”. E aveva mostrato di apprezzare i sindacati che “in molte occasioni hanno dato l’esempio pagando alcuni dei servizi che il Comune eroga in occasione delle manifestazioni, dando prova di essere un passo avanti rispetto ad altre organizzazioni”.
Alemanno minaccia ora “provvedimenti unilaterali nell’interesse dei cittadini“. Poi aggiunge: “Come volevasi dimostrare Roma si è trovata totalmente paralizzata nel traffico a causa del primo grande corteo, per la vertenza Fincantieri, che si è svolto in città. Comprendo il disagio e le proteste dei lavoratori ma siamo di fronte non a una grande manifestazione nazionale ma a quella di dipendenti di una singola impresa”.
“Siamo arrivati a settembre”, ha detto Alemanno, “e nessun protocollo è stato firmato in Prefettura; nessun esito concreto è ancora uscito dai tavoli con le associazioni e i partiti. Siamo entrati dentro un autunno che si annuncia sempre più caldo e il tempo è oramai scaduto. Ho chiesto un incontro al Prefetto per l’inizio della settimana prossima. Se questo non avrà un esito concreto, sarò costretto a prendere, alla fine, provvedimenti unilaterali nell’interesse dei cittadini e nella assoluta necessità di contemperare i due diritti costituzionali a manifestare e alla libertà di movimento nella citta’”.
Raffaele Emiliano