Pakistan, esplosione vicino Islamabad

La tensione non si ferma. Nei pressi della capitale pakistana Islamabad si è verificato un nuovo attacco a convogli della Nato. Autori di questo gesto i talebani, che dopo l’attentato di venerdì, ieri hanno preso di mira le truppe, causando tre vittime e la distruzione di 15 mezzi. L’esercito stava trasportando carburante per l’esercito pakistano.

Un caos che stenta a fermarsi. Nei mesi scorsi il Pakistan è stato sommerso dalle alluvioni. Morti e distruzioni hanno caratterizzato l’estate dei pakistani. Villaggi sommersi e perdita di vite umane, hanno segnato pesantemente un paese che economicamente parlando sta crescendo rapidamente. Sino registrati anche casi di colera nelle aree sfollate. La comunità internazionale si è mobilitata per dare aiuti a gente disperata. Le piogge non hanno colpito solo il Pakistan ma buona parte del sud-est asiatico. Oggi la notizia di un nuovo attentato, che non è il primo in questo mese. Già venerdì scorso un altro misfatto. Nella provincia di Sindh, oriente del paese, l’organizzazione talebana ha incendiato 27 mezzi dell’Isaf, causando la morte di un autista.

“Le forze americane della Nato stanno uccidendo innocenti. E’ un fatto inaccettabile a cui ci stiamo ribellando”, dice Azam Tariq, capo dei talebani in Pakistan. Sottolinea inoltre la forza della cellulla terroristica. “Siamo quantitativamente e tecnicamente attrezzati per fare altre azioni contro i convogli”. Dunque parole minaccia per il Pakistan. Per il momento non si registrano dichiarazioni ufficicali dal governo, ma si immagina che il livello di allerta sia alto.

Matteo Melani