”La disposizione del tribunale civile di Firenze, che ha rimandato alla Corte Costituzionale la legge sulle procreazione assistita, è degna del premio Nobel attributo lunedì allo scopritore della fecondazione in vitro, Robert Geoffrey Edwards”.
Il segretario nazionale del Partito della Rifondazione Comunista/Federazione della Sinistra, Paolo Ferrero, non nasconde il proprio entusiasmo per la decisione presa dalla prima sezione del Tribunale civile di Firenze, che ha sollevato il dubbio di costituzionalità sulla norma in materia di procreazione medicalmente assistita (la nota legge 40). Il segretario nazionale di Rifondazione Comunista sottolinea dunque, con una battuta, la ”soddisfazione per una scelta che rimette al giusto giudizio della Consulta il divieto di fecondazione eterologa sancito dalla legge oscurantista approvata dal centrodestra sotto dettatura delle gerarchie ecclesiastiche”.
”Dopo la sentenza con cui due anni fa sono stati abrogati l’obbligo di impianto e il divieto di congelamento degli embrioni in sovrannumero – prosegue Ferrero – il tribunale fa un altro passo a favore del diritto alla procreazione dei cittadini e del diritto alla salute delle donne. Adesso la parola passa alla Consulta, verso cui si rivolgono le speranze delle tante coppie che a causa della sterilità devono intraprendere costosi viaggi della speranza in altri paesi europei”.
Già ieri, il leader di Rifondazione aveva condannato l’oscurantismo del Vaticano, che attraverso un commento fatto sulla propria emittente radiofonica dal presidente dell’Associazione Scienza e Vita, Lucio Romano, aveva sottolineato “l’inaccettabilità delle tecniche di fecondazione in vitro, che comportano la selezione e soppressione di esseri umani allo stato biologico di embrioni”, rilevando non pochi dubbi sulle problematiche di ordine etico connesse al premio Nobel 2010 per la medicina assegnato a Robert Edwards, autentico pioniere nell’ambito di ricerca della fecondazione in vitro.
“Per fortuna gli oscurantisti del Vaticano non arrivano fino alla Svezia. L’unica cosa fuori luogo è che la chiesa di Roma, in ossequio al proprio rifiuto categorico di ogni libertà e progresso della vita e della scienza, dopo aver usato ogni forma di ingerenza per impedirne le risultanze pratiche agli scienziati e i cittadini italiani, arrivi a contestare il riconoscimento nei confronti delle scoperte di chi ha permesso a milioni di donne e di famiglie la gioia incommensurabile della procreazione” era stato il laconico commento di Ferrero.
Raffaele Emiliano