Lombardia, Radicali contro Formigoni: quelle firme sono false

I Radicali tornano  a promettere battaglia. Marco Cappato ha ieri annunciato l’intenzione di presentare una denuncia per falso in riferimento alle firme comparse su una lista elettorale i cui voti (insieme a quelli di altre liste) hanno consentito la riconferma di Roberto Formigoni alla guida della Lombardia.

Nell’occhio del ciclone la lista “Per la Lombardia”, già “segnalata” dai Radicali in periodo elettorale. Il Tar – a cui gli esponenti vicino a Marco Pannella si erano rivolti presentando un ricorso – aveva dapprima estromesso la lista, salvo poi riammetterla in prossimità delle consultazioni regionali. Una decisione che non aveva convinto i Radicali, tanto da spingerli ad approfondire le “indagini” sulla vicenda.

Il risultato è stato che – a loro avviso – sui moduli di presentazione alle elezioni regionali lombarde della lista “Per La Lombardia” (a sostegno di Roberto Formigoni) comparirebbero ben 360 firme false. “E’ la solita iniziativa propagandistica dei Radicali – ha tagliato corto il governatore della Lombardia – ai quali non intendo fornire alcuna eco. Le loro affermazioni sono del tutto false, offensive e infondate. Gli elettori si sono pronunciati chiaramente – ha continuato Formigoni – dando la vittoria a me e alla mia coalizione e nessuno riuscirà a rovesciare la loro volontà”.

A lui ha replicato la vicepresidente del Senato, Emma Bonino: “Formigoni – ha detto – lasci perdere il suo tono da lesa maestà e la sua impudente, quanto imprudente, chiamata in causa della volontà popolare. Purtroppo per lui in democrazia ci sono delle regole e in Paesi dove lo stato di diritto non è ancora ridotto a putrescenza – ha rincarato la radicale – chi non le rispetta abitualmente ne paga le conseguenze”.

“Riteniamo che gli elettori lombardi – ha continuato la Bonino – possano farsi un’idea da soli visitando i siti che hanno pubblicato un campione dei moduli compilati: anche ad occhi inesperti la falsificazione è più che evidente. Non abbiamo chiesto una perizia calligrafica al primo che passa, ma ad un esperto riconosciuto dal Tribunale di Milano. Suggerirei dunque a Formigoni – ha aggiunto il vicepresidente di palazzo Madama – di usare un po’ di cautela nel difendere la veridicità di quelle firme. Le pubblicheremo interamente – ha concluso – e lui avrà tutta la libertà di chiedere contro-perizie“.

Maria Saporito