Sarah Scazzi: isolamento in carcere per l’omicida

Lontano da tutto e da tutti. Solo. Forse a meditare su ciò che ha compiuto. Michele Misseri, zio e omicida della nipote Sarah Scazzi, è al momento rinchiuso all’interno di una cella del carcere di Taranto, in condizione di isolamento. In una sezione staccata dalla zona in cui sono reclusi gli altri detenuti.

Il cinquantasettenne reo confesso dovrà affrontare nella giornata di oggi l’interrogatorio di garanzia, e fino ad allora non avrà nessun tipo di contatti con altre persone. L’uomo è stato arrestato nella serata di mercoledì, alla fine di un lungo interrogatorio sostenuto presso la Caserma del Comando provinciale dei carabinieri. Durante il confronto, in cui Misseri ha confessato di aver strangolato la quindicenne e di aver abusato di lei una volta deceduta, gli uomini dell’Arma sono riusciti a individuare il luogo dove era stato nascosto il cadavere della nipote, ormai scomparsa da più di un mese.

Su Misseri pesano le accuse di sequestro di persona, omicidio volontario e occultamento di cadavere. Poco prima di nascondere il corpo, buttandolo in una sorta di pozzo in un terreno di sua proprietà, a un paio di chilometri dal paese di Avetrana, l’omicida l’ha spogliato. Successivamente, con surreale lucidità di pensiero, ha deciso di bruciare tutti i vestiti per cancellare ogni possibile traccia.

Secondo quanto emerso fino ad adesso, Sarah avrebbe respinto il suo ennesimo approccio. L’uomo allora avrebbe deciso di ucciderla. Forse in preda alla frustrazione, ad un desiderio sessuale che non riusciva a domare. O forse temendo che la ragazza potesse raccontare agli altri familiari della passione che nutriva per lei.

Uno dei due avvocati della famiglia, Nicodemo Gentile, si allinea con la prima ipotesi: “Per noi il movente è quello di una pulsione sessuale spasmodica, irrefrenabile, patologica che ha portato purtroppo a questo atteggiamento”.

Sul corpo della sfortunata giovane verranno oggi effettuati ulteriori esami, volti a confermare la versione di Misseri. Per i funerali, invece, non c’è ancora nessuna data fissata.

Gianluca Bartalucci