“Alla base della richiesta crescente da parte dei cittadini di rafforzare il processo di decentramento territoriale non vi è un nostalgico guardare indietro alle ‘piccole patrie’ pre-unitarie e nemmeno vi è il fascino di una inesistente identità padana“. A dichiararlo è il Presidente della Camera, Gianfranco Fini, durante un incontro con i rappresentanti dell’assemblea regionale valdostana.
Secondo il leader di Fli, a generare la richiesta di decentramento territoriale è “l’insoddisfazione per il cattivo funzionamento del modello di Stato centralista che negli ultimi anni ha preso più vigore”, pertanto il federalismo “quale sistema di governance multilivello basato sui principi di autonomia e di sussidiarietà, è oggi una scelta obbligata e irreversibile”. Tuttavia, avverte Fini, “rimane da affrontare la questione che si pone immediatamente dopo e che attiene alla necessità di individuare lo specifico modello di Stato federale. E finora – ha aggiunto il Presidente della Camera – dobbiamo essere onesti con noi stessi, non siamo stati in grado di farlo in modo adeguato”.
E ancora: “Il federalismo non può essere concepito come uno ‘slogan’, come una sorta di ‘manifesto’ privo di pesi e contrappesi. E’ necessario configurare, organizzare e far funzionare il nostro sistema di governance multilivello in modo che esso diventi un fattore di crescita, di sviluppo sostenibile, di coesione sociale e di competitività del Paese e non, invece, un fattore di conflittualità politica, di paralisi decisionale, di eccessiva complicazione burocratica, di inutile appesantimento dei costi di regolazione”.
Raffaele Emiliano