Il Ministro Maroni indagato per finanziamento illecito

A quanto è stato possibile apprendere da alcuni media, che ieri hanno diffuso la notizia, precedentemente tenuta fuori dalla portata dei giornalisti, il Ministro leghista Roberto Maroni sarebbe stato indagato, inizialmente, dalla Procura di Milano per “finanziamento illecito ad un parlamentare“, un’inchiesta poi trasferita alla procura romana per comptenza territoriale. Ad interrogarlo il procuratore capo Giovanni Ferrara e il p.a. Alberto Caperna.

Maroni avrebbe ricevuto, nel 2007, una cifra pari a 60.000 euro da un manager di un’azienda di consulenze, la  Mythos; lo stesso dirigente sarebbe a sua volta indagato, in quanto, quella che Maroni ha detto essere una consulenza legale, non sarebbe mai avvenuta. Perlomeno, avrebbero riferito  i magistrati, non esisterebbero documenti scritti a testimonianza di tale prestazione. Il manager Mythos che risponde al nome di Franco Boselli, avrebbe però precisato che la suddetta consulenza fosse stata erogata a voce.

Il sospetto degli inquirenti  verterebbe sul fatto che il dirigente abbia “approfittato” della presunta  prestazione fantasma per spedire denaro alla Lega Nord, di cui Maroni è uno dei principali esponenti, oppure direttamente “nelle tasche” del Ministro. Entrambe le ipotesi sarebbero però già stata smentite dallo stesso Ministro dell’Interno, il quale avrebbe fornito convincenti risposte durante l’interrogatorio messo in atto dai pm, e avrebbe tra l’altro anche allegato alle stesse una documentazione scritta, a testimonianza della veridicità della sua difesa.  A difesa di Maroni anche l’avvocato Ghedini, il quale ha definito “assurdo” ipotizzare un finanziamento illecito a Maroni, in quanto protagonista di un costante “assoluto rigore”.

La somma corrisposta a Maroni sarebbe anche stata regolarmente fatturata. Il problema quindi verterebbe sull’impossibilità di accertare la consulenza tramite uno “scripta manent“, questione che però, appunto, sarebbe stata risolta dallo stesso Maroni, una volta giunto al cospetto dei pm capitolini. Il Ministro dell’Interno, nell’ambito della stessa inchiesta, nei prossimi giorni sarà nuovamente ascoltato dai magistrati, questa volta come persona informata sui fatti.

A.S.