Una lectio magistralis da impartire ai giovani amministratori comunali provenienti da tutta Italia per spiegare loro le “falle” di una legge elettorale che va cambiata. E’ quella che il presidente della Camera, Gianfranco Fini, ha tenuto ieri ad Aosta, in occasione dell’incontro organizzato dalla presidenza della Regione e dall’associazione “Italiadecide” di Luciano Violante.
“La legge elettorale attuale – ha scandito il leader di Fli – è una delle tante bizzarrie d’Italia, gli eletti non rappresentano i territori che li hanno votati. Bisogna partire ponendosi la domanda se la sovranità popolare comporti o meno per gli elettori la scelta dei propri deputati e senatori. Difficile – ha notato Fini – rispondere di ‘no'”.
Tanto quanto basta per comprendere che il partito del presidente della Camera infoltirà la schiere di quanti – in Parlamento – intendono promuovere una nuova riforma elettorale, capace di “partorire” una legge più rispettosa del volere popolare e meno “viziata” dalle logiche di partito.
Al centro del suo lungo intervento anche il tema del federalismo, e un passaggio significativo sul rispetto delle ragioni dell’altro. “Anche il governo più illuminato – ha spiegato Fini – non può e non deve far venir meno il dissenso. Purtroppo oggi non è così e l’avversario è inteso come nemico. La logica è quella del ‘ti uccido prima che mi uccida tu’. Per farlo – ha concluso il presidente della Camera – si cerca di cambiare le regole e di eliminare l’arbitro”.
Maria Saporito