Lega: armi sui taxi. Replica di un tassista dell’Idv

11 Ottobre. L’Italia dei Valori tra la sue fila può vantare anche un tassista. Raffaele Grassi, consigliere comunale a Milano ed appunto esponente IdV, ha da ridire sulla recente proposta della Lega Nord di armare i tassisti. La proposta del Carroccio nasce dall’episodio avvenuto in Largo Caccia Dominoni, nel capoluogo milanese, quando ieri, verso le 13.20, un tassista investe e uccide un cane, a quanto è dato sapere di razza Cocker, uccidendolo. La povera bestiola apparteneva ad una donna di 45 anni, che lo stava portando a passeggio, pare senza guinzaglio.

Sono ancora in corso diversi accertamenti, da stabilire sarà probabilmente anche la velocità con la quale  il taxi percorreva la strada dove è avvenuto l’incidente; in ogni caso, il conducente si ferma immediatamente e scende per scusarsi. Certo, per chi vede il suo cane morire sotto un’auto, le scuse possono anche servire a poco, ma a prescindere dal fatto che abbia colpa o meno, il tassista si comporta in modo corretto ed anche coraggioso. La donna urla, arriva il suo fidanzato, un uomo di 31 anni che, a quanto pare, colpisce ripetutamente con calci e pugni il conducente del taxi, che crolla a terra ed in un secondo tempo finisce in coma.

“Si permetta ai tassisti di dotarsi di strumenti di autodifesa in auto, come spray urticante e sfollagente, o anche di un porto d’armi semplificato” ha tuonato Matteo Salvini, esponente di ferro della Lega Nord. Secondo l’opposizione però le parole “provocatorie” sarebbero solo ” campagna elettorale”. Una risposta più circostanziata la dà invece appunto Raffaele Grassi che, intervistato da Affaritaliani.it

“Il problema della sicurezza per i tassisti c’è eccome – spiega il consigliere comunale –  soprattutto nel quadrante notturno, dalle 22 alle 6 del mattino. L’insicurezza è legata alla delinquenza spicciola”

Questo episodio sarebbe però, secondo Grassi, un po’ diverso, generato soprattutto da una recente escalation di violenze perpetrate per “motivi che io ritengo futili”, ha precisato ( e qui, nel caso del cane  investito, molti avrebbero da ridire).  Grassi ha però ragione quando parla di “posizione condivisa” sul fatto che “occorra dare più sicurezza agli operatori è una cosa che ripetiamo da tanto inutilmente. E per dare sicurezza non ci vogliono le armi, ma il controllo del territorio.”

La sicurezza insomma, continua l’esponente “tassinaro” dell’IdV “dev’essere garantita dallo Stato” ed è proprio la Lega ad avere in mano il Ministero dell’Interno, spiega ancora Grassi. Rimostranze a metà tra la politica e la pratica di un intervento che da anni sembra non voler proprio arrivare.

A.S.