Tutto è cominciato nella notte tra sabato e domenica, all’interno della discoteca Synlab di Bologna. Enrico Rumolo, un ragazzo carpigiano di 19 anni, sta ballando con gli amici quando, senza dare preavvisi, viene colto da malore. Sono le tre di notte dell’abituale sabato sera di sballo quando sul posto arriva un’ambulanza, chiamata dal personale del locale. Enrico viene condotto all’ospedale Sant’Orsola. Ma il ragazzo, privo di coscienza, appare subito in condizioni disperate.
Tutto è finito, per Enrico, nella mattinata di ieri. Il suo cuore, avvelenato da un tremendo cocktail di alcol e droghe, ha cessato di battere alle 10, una trentina di ore dopo il ricovero. Il primario della rianimazione, il professore Gerardo Martinelli, aveva lasciato intuire che per il 19enne ci fossero ben poche speranze di salvezza. Dopo il decesso, il dottore ha detto che “la quantità abnorme di droghe e alcol che Enrico aveva mandato giù lo ha letteralmente cotto. Il suo sangue non riusciva più a coagularsi, inoltre i reni e il fegato erano andati in sofferenza, per non parlare del cuore”.
Per i familiari del giovane, prevedibilmente, la vicenda non è chiusa. Per loro non può tutto terminare così. Per loro c’è bisogno di sapere. Di avere delle risposte. Ed è per questo che chiedono, adesso, che le persone che hanno venduto la droga al figlio vengano punite, e che si indaghi anche sugli stessi amici di Enrico.
Le richieste dei familiari non sono cadute nel vuoto. Pur rendendosi conto della difficoltà delle indagini, i carabinieri e il pm Morena Plazzi hanno infatti avviato un’inchiesta contro ignoti per spaccio di stupefacenti e morte come conseguenza di altro reato. Diversi militari si sono infiltrati negli ambienti dello spaccio di Bologna, mentre in parallelo continuano gli interrogatori dei conoscenti di Enrico. Sono stati in particolare interrogati i due amici più intimi del giovane, un ragazzo e una ragazza, anch’essi provenienti da Carpi.
Secondo quanto emerso fin’ora, il gruppo di giovani è arrivato a Bologna verso l’una di notte. Prima di entrare nella discoteca, i ragazzi avrebbero acquistato una certa quantità di chetamina e di mdma in un parcheggio non distante dal locale. A venderla sarebbero stati degli italiani. Una volta entrati all’interno della discoteca, avrebbero consumato la droga poco alla volta, alternandola a bicchieri di alcol.
Nella giornata di oggi il pm Plazzi darà l’autorizzazione necessaria per l’autopsia e gli esami tossicologici. Questi accertamenti aiuteranno a confermare o a smentire la versione degli amici di Enrico.
Il professor Martinelli, dal canto suo, lancia un appello ai coetanei di Enrico: “pensateci su prima di prendere queste droghe, perché rischiate di rovinare la vostra vita, quella della vostra famiglia e la società”.
Gianluca Bartalucci