Giornata di proteste e disagi in Francia. Oggi sono scese in piazza le organizzazione sindacali di tutte le categorie per dire no alla riforma delle pensioni. Proprio in questi momenti, il senato sta votando l’insieme di norme.
Impiegati, insegnanti, operai a chiedere la rimozione di questa manovra. Il disegno prevede un innalzamento da 65 a 67 l’età della pensione lavorativa. Contro questo provvedimento ci sono state molte critiche e, negli ultimi periodi milioni di lavoratori hanno manifestato il loro dissenso tramite scioperi. Oggi è il terzo del mese, un primato negativo che certo non giova all’amministrazione Sarkozy.
Nelle città francesi, i primi sevizi sono sospesi,tranne gli ospedali disponibili solo per emergenze. I trasporti sono il settori che ha fatto sentire più disagi. All’aeroporto parigini di orly, metà voli sono stati cancellati e, al Charles De Gauelle e al Beauvais, i turisti dovranno posticipare la partenza poiché tutti i voli correnti sono stati cancellati. Difficoltà anche per i viaggiatori in metropolitana e ferrovie TGV. Ricordiamo tra la fine di settembre e l’inizio di ottobre, molti sindacati si sono ribellati alle misure di austerità. Partendo dal 29 settembre, in Grecia e Spagna lavoratori di qualsiasi ambito hanno aderito allo sciopero nazionale. Giovedì scorso i dipendenti pubblici greci hanno espresso il loro disappunto alle politiche del governo Papandreu, sospendendo il lavoro di ventiquattro ore. Secondo John Monks, leader della Confederazione Europea dei sindacati, movimento che raccoglie 60 milioni di aderenti, vi saranno altre manifestazioni.
Intanto il ministro francese del lavoro Eric Woerth, difende il provvedimento spiegando che è un atto di equità. Nel secondo trimestre il Pil francese è cresciuto dello 0,65%. Vedremo gli sviluppi della vicenda.
Matteo Melani