Iran, caso Sakineh: arrestati 2 “falsi” giornalisti. Smentite dalla Germania

Sakineh, 43 anni: suo figlio e il suo avvocato sono stati arrestati senza apparenti motivazioni

La vicenda dell’arresto del figlio e dell’avvocato di Sakineh, e di due reporter stranieri, diventa un giallo. Le autorità iraniane hanno infatti notificato l’arresto di due persone, citate inizialmente come reporter tedeschi, ma rivelatisi poi “finti giornalisti”. Tuttavia, Berlino ha smentito Teheran assicurando circa la loro identità e professione e aprendo la strada a un caso diplomatico.

Ricostruiamo la situazione. Nella giornata di ieri, le maggiori agenzie di stampa internazionali riportavano la notizia secondo cui, senza alcuna motivazione apparente, sono stati tratti in arresto due giornalisti tedeschi del quotidiano teutonico “Bild”. Nella stessa occasione, sono stati arrestati anche Houtan Kian e Sajjad Ghaderzadeh, rispettivamente avvocato e figlio della donna iraniana scampata alla lapidazione, dei quali tuttavia i media sembrano non interessarsi. Mentre era in corso un’intervista a casa di Sajjad, riguardante le sorti della madre attualmente detenuta in carcere con condanna all’impiccagione, sarebbe avvenuto un blitz della polizia iraniana che avrebbe portato alla cattura dei quattro individui.

Stamane il governo di Teheran, per bocca di Ramin Mehmanparast, portavoce del ministro degli Esteri, ha riferito dell’arresto di “due stranieri che si spacciavano per giornalisti”. In seguito, ha aggiunto che gli arrestati erano di origine tedesca. I due, secondo lo stesso ministro degli Esteri iraniano, si sarebbero guadagnati l’epiteto di “finti reporter” poiché sprovvisti di documenti che attestino la loro attività professionale e del permesso del governo iraniano per la realizzazione di interviste. I due tedeschi inoltre sarebbero entrati in Iran con un visto turistico e, secondo Teheran, sono sicuramente legati a gruppi anti-governativi che operano fuori dall’Iran. “I due hanno legami con le reti controrivoluzionarie all’estero. Un gruppo controrivoluzionario con base in Germania aveva organizzato il loro incontro con il figlio della signora Mohammadi [Sakineh, ndr]” ha affermato Mehmanparast, senza offrire ulteriori dettagli.

Tuttavia, le notizie provenienti dalla Germania smentiscono le affermazioni di Teheran. Infatti, il cancelliere tedesco Angela Merkel ha assicurato che gli arrestati sono davvero due giornalisti. “Siamo impegnati nell’ottenere la loro liberazione – ha spiegato la Merkel – Stiamo facendo il possibile, ma al momento non abbiamo alcuna nuova informazione”.

Un grande punto interrogativo che, probabilmente, potrà essere chiarito solo a livello diplomatico. Tuttavia non è un buon momento per i colloqui tra le due nazioni. Le relazioni tra la Germania e il regime di Teheran sono congelate a causa della disputa in corso sul programma nucleare iraniano. Proprio alla luce di questo clima politico, la liberazione dei due giornalisti appare una sfida assolutamente delicata.

Emanuele Ballacci