Sarah Scazzi: chiesta la perizia psichiatrica per lo zio, la famiglia si oppone

Il legale di Michele Misseri, avvocato Daniele Galoppa, ha chiesto al Tribunale di Taranto di effettuare una perizia psichiatrica sul suo assistito. Ciò al fine di accertare l’esistenza o meno dell’infermità mentale nel momento in cui il 57enne ha ucciso la nipote.

L’avvocato Galoppa ha spiegato all’agenzia Adnkronos che la richiesta fa seguito sia alle contraddizioni emerse durante la deposizione di Misseri, “sia all’illogicità e all’efferatezza di alcuni comportamenti, soprattutto quelli successivi al delitto”.”Più che impossibile – ha proseguito il legale dell’assassino – mi sembra strano che possa aver agito da solo”. Ribadita, dunque, l’ipotesi del complice nel delitto: ”Questo l’ho detto prima io e poi lo ha detto anche il giudice per le indagini preliminari nella sua ordinanza”, ha aggiunto l’avvocato Galoppa, che ha visitato Misseri in carcere, in una cella dell’infermeria dove l’uomo è guardato a vista dagli agenti della Polizia Penitenziaria. ”In carcere mi ha detto che lo avevano sedato – ha riferito ai cronisti – e infatti sembrava che lo fosse”. E ancora: ”Sembrava più sereno, non ha più manifestato propositi suicidi”.

Intanto, in merito alla perizia, da cui potrebbe emergere sia una infermità totale, sia la seminfermità, sia l’assenza di qualsiasi tipo di problema psichiatrico, l’avvocato Walter Biscotti, uno dei due legali della famiglia Scazzi, ha dichiarato senza mezzi termini: ”Quando ci arriverà la richiesta ufficiale di incidente probatorio per la perizia psichiatrica ci opporremo”.

Intanto ieri anche Claudio Scazzi, il fratello di Sarah, è stato ascoltato per circa due ore come persona informata dei fatti negli uffici del Tribunale del capoluogo ionico dagli inquirenti della Procura della Repubblica che indagano sulla tragica fine della 15enne.

Claudio avrebbe risposto su quanto dichiarato a una trasimissione televisiva dopo il ritrovamento del corpo della sorella sull’eventualità che Sarah possa aver litigato la sera precedente con la cugina Sabrina, la figlia dell’omicida, a causa di precedenti molestie subite dall’uomo.

Il padre Giacomo, che ha accompagnato Claudio, ma non è stato ascoltato dagli investigatori, ha smentito però quanto riferito dal figlio.

Raffaele Emiliano