
Tra i 23 autori della lettera vi sono nomi noti come Liu Rui, ex segretario del leader della rivoluzione comunista Mao, e Jiang Ping, un ex membro della commissione di affari legali. La lettera resa pubblica solo ieri, fu preparata all’inizio del mese, quindi ancora prima che fosse annunciata l’assegnazione del premio Nobel a Liu Xiaobo.
Gli autori della lettera chiedono il rispetto del diritto alla libertà di espressione e di riunione, un diritto che pur sancito dalla Costituzione di fatto “è negato dalle norme dettagliate realizzate dal Governo e dal Partito”. “Questa falsa democrazia – si legge nella lettera- rispettata in linea di principio, ma negata nella pratica, è uno scandalo per la storia globale delle democrazie”.
La lettera è stata fatta circolare in diversi siti web in cinese, fuori dai confini del paese e dal rigido sistema di controllo dell’informazione vigente in Cina. Nonostante sia destinata a far parlare di sè, tale lettera -al pari dell’assegnazione del premio Nobel al dissidente Liu Xiaobo- per lo scarso peso sulla politica attuale degli autori, potrebbe avere poche possibilità di dare il via ad un reale cambiamento nel paese.
Annastella Palasciano
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