Italia-Serbia, il bilancio della follia: diciassette tifosi serbi arrestati, preso anche capo ultras

Il giorno dopo la notte di follia che ha portato alla sospensione della partita Italia-Serbia, valevole per le qualificazioni ad Euro 2012, si contano i danni e gli arrestati di una serata che sarebbe dovuta essere di festa ed invece è stata un incubo. Una partita di calcio trasformata in un duro scontro tra polizia e ultras serbi, che hanno fatto di tutto e di più per far sospendere l’incontro, riuscendo alla fine nel loro intento.

Reti tagliate, lanci di fumogeni, fischi ai propri giocatori, ed in più l’aggressione nel prepartita al portiere Vladimir Stojkovic, “colpevole” dell’autogol che nella partita precedente aveva consegnato la vittoria all’Estonia. “Quando siamo arrivati allo stadio, siamo entrati nello spogliatoio e abbiamo trovato Vladimir Stojkovic, il loro portiere titolare, seduto sulle nostre panche, tremante – le parole del commissario tecnico azzurro Cesare Prandelli, quando da poco l’arbitro Thomson ha ufficializzato il definitivo stop – Non capivamo, poi l’interprete ci ha spiegato: aveva subito minacce e un tentativo d’aggressione sul pullman, temeva per la sua incolumità”. “Ma perché non riusciamo mai a prevenire cose così?”, il commento amaro del ct.

Fino a tarda notte, le forze dell’ordine sono state impegnate a sedare i tafferugli con la tifoseria ospite. Il bilancio definitivo è di 17 arresti e 16 feriti, tra cui anche due carabinieri. Sono stati invece 138 gli hooligans identificati, di cui 35 denunciati.

Tra gli arrestati anche il capo ultras che ieri aveva guidato la rivolta all’interno dello stadio, lo stesso che aveva tagliato la rete di protezione del settore ospiti.

Proprio a proposito del capo ultras (Ivan il suo nome di battaglia), sono emersi alcuni nuovi elementi: ricostruendo i fatti, si è accertato che il capo ultras era nascosto nel vano motore di un pullman di tifosi serbi. L’uomo è stato in seguito riconosciuto ed arrestato questa notte attraverso una data tatuata sul suo avambraccio.

Nella mattinata di oggi intanto, è iniziato il deflusso di tifosi serbi predisposto dalla Polizia. Sono dodici i pullman, tutti scortati, di ultras che sono in attesa di partire verso l’autostrada.

Momenti di forte tensione che hanno scosso visibilmente anche i giocatori delle due nazionali che sarebbero dovuti scendere in campo. In lacrime Dejan Stankovic, che non appena è stata annunciata la sospensione della gara (che la Serbia perderà a tavolino 3-0) è andato a chiedere scusa agli azzurri, tra cui uno dei più provati per quanto accaduto era sicuramente il portiere Emiliano Viviano: “Era impossibile giocare in quella porta – il commento del numero uno della Nazionale – Avrei dovuto stare sempre girato per evitare i fumogeni, sinceramente prenderne uno in testa non mi avrebbe fatto piacere”.

Francesco Mancuso