Taranto, 13 Ottobre. Ciò che è emerso dall’autopsia effettuata dal Prof. Luigi Strada, stabilirebbe la durata dell’agonia di Sarah Scazzi in circa 120 secondi. Un tempo fortunatamente abbastanza non molto lungo, che certo non sminuisce la portata della tragedia, ma che almeno indicherebbe una relativamente breve sofferenza della ragazzina vittima dello “zio orco”.
Il direttore del dipartimento di medicina dell’università di Bari, incaricato dalla procura di Taranto ad eseguire gli esami autoptici sul corpo della 15enne di Avetrana, ha spiegato che Sarah sarebbe andata in stato di choc quasi subito, perdendo i sensi. Ciò le avrebbe “impedito” di provare dolore fisico. La morte sarebbe poi avvenuta in un lasso di tempo rientrante nel limite di due minuti circa. I risultati degli esami contrasterebbero nettamente con quanto rivelato dall’assassino reo confesso. Misseri avrebbe confessato agli inquirenti di aver strangolato Sarah per circa 6 minuti.
“Io ritengo molto meno” ha detto il medico incaricato dell’autopsia “penso che la ragazzina ha perso i sensi dopo due minuti e che non sia riuscita a urlare proprio perchè l’assassino le aveva stretto le corde vocali“.
Lo stesso Prof. Strada ieri ha rivelato che dall’autopsia non sarà possibile accertare la presunta violenza sessuale sul cadavere ammessa da Michele Misseri, bisognerà aspettare l’esame del Dna, un’operazione purtroppo molto complessa; i risultati infatti saranno disponibili non prima di un mese e non è detto che diano risultati certi.
Tutte queste incertezze vanno ad aggiungersi a quelle sorte fin dalle prime ore seguenti l’ammissione di responsabilità di Michele Misseri. L’avvocato di quest’ultimo, Daniele Galoppa, ha fatto inoltre sapere che i vestiti bruciati di Sarah non si trovano, non c’è alcuna traccia degli stessi, nonostante le assidue ricerche.
Inoltre le versioni dei diversi componenti della famiglia Misseri sarebbero inficiate da troppe differenze, secondo gli inquirenti. Gli stessi sospettano fortemente del fatto che lo zio di Sarah non avrebbe mai potuto agire da solo, avrebbe quindi avuto dei complici sui quali i magistrati starebbero indagando. Al centro della vicenda anche le figlie di Misseri; Sabrina soprattutto è stata sentita più volte. Pochi giorni fa sia lei che la sorella Valentina erano state minacciate di morte via mail e rimangono al centro di molti dubbi anche per l’opinione pubblica. Dubbi che però, ad oggi, rimangono tali. Niente infatti fino ad adesso è stato loro imputato, nè imputabile sul piano legale.
A.S.