Shoah, presto una legge contro il negazionismo

Dopo gli innumerevoli attacchi alla memoria della Shoah e all’indomani del caso registratosi all’Università di Teramo, dove il professor Claudio Moffa ha tenuto una lezione in pefetto stile negazionista, la comunità ebraica di Roma, per bocca del suo presidente Riccardo Pacifici, chiede alla politica italiana che venga presto una legge per punire chi nega l’Olocausto degli ebrei.

L’appello giunge proprio alla vigilia della ricorrenza della deportazione degli ebrei romani da parte delle truppe nazifasciste, avvenuta nel ghetto capitolino il 16 ottobre 1943.

Tra i primi ad accogliere favorevolmente la richiesta di Pacifici, il presidente della Camera Gianfranco Fini, il quale ha manifestato il proprio impegno ad assumere “al più presto ogni iniziativa legislativa volta a contrastare gli irresponsabili profeti del negazionismo”.


Sul tema interviene anche il sottosegretario alla presidenza del Consiglio Gianni Letta
, il quale, in una lettera indirizzata al presidente della comunità ebraica capitolina, evidenzia l’impegno del governo contro il negazionismo e scrive: “Le posso assicurare che il governo non lascerà nulla di intentato perché prevalgano sempre la verità e la storia, unite a un sentimento di profonda pietà per i nostri concittadini scomparsi, così da costruire un futuro di pace  e di amore per tutta l’umanità e per la città di Roma”. “Ciascuno di noi, tanto più se rappresenta le istituzioni – continua Letta – sente pressante l’obbligo di denunciare”. E ancora, rivolgendosi direttamente a Pacifici: “Vorremmo, signor presidente che la celebrazione di questa dolorosa ricorrenza rafforzasse l’impegno del nostro Paese nel contrastare voci negazioniste persino nelle università, fortunatamente in modo isolato, ma presenti in misura più preoccupante nella rete web. Voci che contraddicono la Storia”.

Sostegno alla proposta di Pacifici anche da parte di Maurizio Gasparri, presidente del gruppo Pdl al Senato: “Accogliendo l’auspicio di Riccardo Pacifici e l’impegno del presidente Schifani – ha dichiarato Gasparri – chiederò a Pacifici un incontro per definire i contenuti di questa iniziativa legislativa che il Pdl sarà onorato di sostenere in Parlamento”.

Netto sostegno alla proposta di istituire una legge contro il negazionismo anche da parte del leader dell’Italia dei Valori Antonio Di Pietro, secondo il quale: “In questi tempi bui, segnati da un dilagante antisemitismo occorre vigilare e condannare tutti gli atti e tutte le iniziative volte a cancellare le pagine più drammatiche della nostra storia. Il rinnovo della memoria – aggiunge l’ex pm – deve essere un esercizio costante per le nuove generazioni affinché certi orrori non si ripetano. Gli ultimi vergognosi episodi, avvenuti persino in Parlamento, confermano la necessità e l’urgenza di norme che frenino questa deriva pericolosa”.

Sulla stessa lunghezza d’onda l’ex sindaco capitolino ed esponente del Partito Democratico, Walter Veltroni: “Il ricordo della tragica notte del rastrellamento nazifascista al ghetto nel 1943 – dice – fa parte in maniera indelebile della memoria di tutti i romani, di tutti gli italiani. Per questo il ricordo di quella tragedia deve essere coltivato dall’intera città e deve accompagnarsi a un impegno rinnovato perché non possano più tornare antisemitismo, odio, razzismo. Per questo è giusto l’appello che viene dalla comunità ebraica romana che chiede di mettere in calendario la legge contro chi nega l’olocausto. Quelle norme, davanti anche ai segnali allarmanti di un nuovo antisemitismo, vanno discusse presto e approvate”.

A Veltroni fa eco il collega di partito Piero Fassino
, il quale scrivendo al presidente della comunità ebraica di Roma, ricorda il rastrellamento del 16 ottobre ’43, quando “uomini innocenti, donne spaventate e bambini inermi furono costretti a lasciare le proprie case per non farvi più  ritorno. Senza un motivo, ma solo per il buio di un’ideologia fanatica, antisemita e razzista. È questo – conclude l’esponente del Pd – che dobbiamo ricordare e insegnare ai giovani, perché nessuno e nulla sia dimenticato e quegli orrori non si ripetano mai più”.


Di parere leggermente diverso, l’esponente di Sinistra Ecologia e Libertà Fabio Mussi
, secondo il quale: “In un Paese civile non ci dovrebbe essere bisogno di una legge per punire chi spaccia le vergognose tesi che negano la Shoah”. “Per combattere il negazionismo – dichiara Mussi –  bisognerebbe anche chiudere le porte a tutte le destre estreme nostalgiche del fascismo e del nazismo. Lo fanno quasi tutti i leader europei ma non tutti quelli italiani. Questo sarebbe un buon argomento di conversazione tra il sottosegretario Letta e il suo presidente del Consiglio. Ben venga la legge proposta dal presidente della comunità ebraica romana, Pacifici. Un giorno qualsiasi tra il 16 ottobre, anniversario della razzia del ghetto di Roma, e il 27 gennaio, Giorno della Memoria, è un buon giorno per fornire al nostro Paese questa legge”.

Raffaele Emiliano