Si conclude questo week-end (15-17 ottobre) Tramedautore, il Festival Internazionale della Nuova Drammaturgia. L’edizione di quest’anno rappresenta la seconda fase di un progetto più ampio che vuole percorrere l’Africa.
Alla decima edizione, Tramedautore è ormai considerato una delle più importanti vetrine italiane per la scrittura teatrale contemporanea. Nato da un progetto di Outis, in collaborazione con il Piccolo Teatro Strehler , Tramedautore è all’interno del MED– Progetto per il Mediterraneo.
Due sono le peculiarità del festival: contemporaneità e internazionalità. In primis, infatti, la manifestazione ricerca opere del panorama teatrale d’avanguardia. In seconda istanza, nelle ultime tre edizioni, la promozione della scrittura teatrale contemporanea è stata mediata attraverso un “viaggio” negli spettacoli in scena nel mondo e nelle tradizioni di linguaggio teatrale di vari paesi. Fino ad ora sono stati ospitati i teatri di 28 paesi europei ed extraeuropei con la messa in scena di circa 178 rappresentazioni.
Così espressi gli intenti di Outis: Tramedautore parte dall’“interesse per un teatro in presa diretta con il mondo d’oggi nella convinzione che la contemporaneità costituisce la chiave di volta per un dialogo più stimolante con lo spettatore. D’altronde, è la dinamica della storia e la passione per una cultura “in movimento” a guidarci nel creare spazi per le nuove generazioni e i nuovi linguaggi”.
L’edizione di quest’anno è incentrata sul Nord Africa. Essa è la seconda di tre fasi che vogliono entrare in contatto con la tradizione teatrale africana. Al Piccolo Teatro Strehler sono così andati in scena, nel mese di settembre e ottobre, selezionati spettacoli di compagnie e registi di Egitto, Algeria, Libia, Marocco, Mauritania e Tunisia, e, in questo senso, il festival è entrato nel progetto MED. Gli interessati hanno quasi sempre assistito a spettacoli in lingua originale, francese o arabo che fosse. Attorno alle rappresentazioni teatrali di questi paesi, che hanno fatto da protagoniste, si sono poi aperti luoghi alternativi di riflessione artistica, di cui è esempio la proiezione speciale di “Il Volo” di Wim Wenders, sull’Italia degli sbarchi clandestini.
Giulia Caterina Antonini