Da McDonald’s la sposa festeggia con hamburger e coca cola

E chi lo ha detto che il giorno del “sì” più impegnativo debba necessariamente scorrere nel lusso di una cornice sofisticata? In barba ai cliché e ai rituali di mezzo mondo, la nota catena di fast food McDonald’s ha dato il via a una proposta commerciale insolita e sorprendente, che non mancherà di “scandalizzare” i più tradizionalisti.

Si tratta di una pacchetto di servizi, altamente economico, concepito per gli sposi meno pretenziosi. Un vero e  proprio banchetto nuziale da consumare in uno dei punti McDonald’s in perfetto stile fast-food. L’idea decollerà a Hong Kong nel gennaio del 2011, coinvolgendo le sedi di Mei Foo e di Smithfield, ma non è escluso che il McWedding possa presto prendere piede e diventare una valida alternativa agli sposalizi tradizionali anche nel resto del mondo.

Le differenze saltano all’occhio: non un locale elegante, ma uno sgargiante fast food, niente aragoste e caviale ma montagne di hamburgher. Quanto allo champagne, sarà sostituito da fiumi di coca cola e la torta nuziale si “trasformerà” nella più classica delle apple pie. Il pacchetto – all inclusive – costerà solo 286 euro e permetterà agli sposi di intrattenere un centinaio di invitati in una sala decorata con palloncini bianchi e “riscaldata” da un sottofondo musicale. E non è tutto perché il matrimonio targato McDonald’s contempla anche la consegna di un piccolo gadget a tutti gli intervenuti e di un modesto cadeaux agli sposi.

A suggerire l’insolita offerta commerciale sarebbe stata una coppia di fidanzati di Hong Kong che – secondo quanto riferito da fonti locali – avrebbero chiesto di festeggiare il loro matrimonio nel locale che fece da sfondo al loro primo appuntamento: un McDonald’s appunto. “Da allora la voce si è sparsa – ha spiegato Hellen Cheung, responsabile delle pubbliche relazioni per McDonald’s Hong Kong – e ci sono arrivate circa 10 telefonate al mese, chiedendoci questo particolare servizio”. Speriamo solo che il banchetto fast non si traduca anche in un’unione “usa e getta”.

Maria Saporito