Tesori in lotta contro la sfida del tempo, Cavour rivela a Roma i suoi segreti

 

Cavour dispiega e rivela al pubblico romano tutti i suoi segreti, ma purtroppo il passare del tempo ha giocato un tiro mancino a tutti coloro che aspettavano con ansia l’apertura del cilindro di metallo, rinvenuto alla base della statua in piazza Cavour a Roma. E’ passato molto tempo difatti, qualcosa come un secolo, che ha finito per danneggiare le reliquie situate a circa  dieci metri al di sotto del livello stradale e custodite in quella che è considerata la “prima pietra” del monumento eretto a Camillo Benso di Cavour e che dall’anno 1895 si eleva in mezzo alla celebre piazza, oggi teatro di un grande cantiere che è al lavoro per costruire un gigantesco parcheggio sotterraneo.

Nel corso di una solenne cerimonia organizzata appositamente per l’occasione  ed alla presenza del sindaco della Capitale, Gianni Alemanno, non si è purtroppo stati in grado di osservare e poter ammirare la pergamena recante la firma del re Umberto I e della regina Margherita oltre alle monete situate nella base del monumento e poste lì come era tradizione ed uso all’epoca. Il cilindro di metallo infatti, il quale è stato estratto dalla prima pietra alla base della statua di Cavour, non è riuscito ad affrontare ed a resistere all’umidità ed i tecnici del Comune, pur avendo rilevato la presenza della pergamena ed anche delle monete messe lì nel giorno 14 marzo del 1885, hanno mandato l’involucro contenente siffatti oggetti in laboratorio per evitare che il prezioso contenuto venisse danneggiato.

La cassetta in travertino in cui venne racchiuso l’omaggio del re, della regina e dell’intera città di Roma al conte Cavour è stata rinvenuta il giorno 8 dello scorso settembre, nel corso dei lavori di sterramento condotti sotto al monumento nel cantiere del parcheggio interrato di cui si prevede il completamento entro un anno. A partecipare alla cerimonia, oltre al sindaco, anche il sottosegretario ai Beni Culturali Francesco Giro e l’assessore capitolino alle Politiche culturali Umberto Croppi.

 Rossella Lalli