Nel corso di una conferenza stampa alla presenza di Bersani, Franceschini e Finicchiaro, il Partito Democratico ha avanzato una proposta di legge in materia di gestione delle risorse idriche e a tutela dell’acqua come “bene pubblico”. Nello stesso tempo, il Pd ha però desiderato prendere le distanze dal referendum che, a detta del segretario Pier Luigi Bersani, “contiene un messaggio importante e giusto, il no alla privatizzazione dell’acqua, ma non è in grado di consegnare un esito normativo utile a dare razionalità al sistema”. L’acqua, pur essendo un bene pubblico, va dunque gestita con “criteri di efficienza ed economicità secondo logiche industriali”.
La proposta di legge dei democratici afferma come principio cardine la proprietà pubblica dell’acqua e delle infrastrutture del servizio idrico, ma prevede anche la gestione delle “opere e degli impianti” secondo “criteri di efficienza ed economicità secondo logiche industriali”, che tuttavia devono “assicurare qualità omogenea e controllabile dei servizi, sicurezza degli approvvigionamenti ed efficienza depurativa, costi sostenibili, equità delle tariffe e riduzione degli sprechi”. Prevista anche l’introduzione di una “tariffa sociale a vantaggio dei nuclei familiari più numerosi e delle famiglie meno abbienti”.
“Noi – ha dichiarato Bersani a margine della conferenza stampa – testardamente stiamo cercando di occuparci delle questioni reali del Paese, e tra questi c’è senz’altro l’acqua, sia dal punto di vista della massima tutela di una risorsa ambientale, sia dal punto di vista del progetto-Paese”. Il segretario democratico ha bocciato su tutta la linea il decreto Ronchi in materia “che determina una privatizzazione forzata dell’acqua”, ma ha anche spiegato che il referendum, pur “giusto” nel messaggio, non risolve i problemi.
Nella proposta presentata dal Partito Democratico si precisa che sarà demandato agli amministratori locali, “i sindaci in primo luogo il compito di prendere le decisioni fondamentali riguardo al servizio idrico integrato e quindi gli obiettivi di servizio, l’uso della risorsa, gli investimenti, il limite di sostenibilità della tariffa, l’affidamento del servizio idrico”. Verrà inoltre fissata una “tariffa sociale a vantaggio dei nuclei familiari più numerosi e delle fasce meno abbienti”. Si provvederà anche all’istituzione di una “Autorità di regolazione indipendente” e alla creazione di un “fondo nazionale per il riequilibrio territoriale delle dotazioni delle infrastrutture idriche e per la preservazione della risorsa acqua”.
Raffaele Emiliano