Francia, Marsiglia in ginocchio per le proteste

Dilaga la protesta in Francia. Dopo le manifestazioni dei giorni scorsi, il clima si da sempre più pesante. Oggi è stato occupato l’aeroporto di Marsiglia. Per cinque ore tutte le vie d’accesso, terminal e servizi a terra sono stati bloccati. Una situazione allarmante che ha avuto bisogno dell’ausilio delle forze dell’ordine.

Molti turisti e clienti che dovevano raggiungere la stazione aeroportuale sono stati costretti a un’attesa infinita, o addirittura alla cancellazione del viaggio. Code chilometriche di persone per dire no alla riforma delle pensioni. Mano a mano che la polizia è intervenuta, la calca di gente si è sempre più dissipata. Adesso i lavori dell’aeroporto sembrano procedere, seppur con lentezza e disagi, secondo i ritmi ordinari.

A Marsiglia però, l’aeroporto non è l’unico sito investito dalle proteste dei sindacati. Il porto marittimo che si trova a sud della città, è tuttora occupato da montagnole di spazzatura, visto lo sciopero degli operatori ecologici. Dunque anche i tragitti portuali non saranno ordinariamente amministrati. Fuori servizio anche tutti i trasporti con autobus e treni. “C’è un serio pericolo per la sicurezza e la tenuta di Marsiglia” dice il sindaco Michel Sappin.

Un ennesimo giorno di sciopero che sta paralizzando l’intera Francia. Il settimo in ventun giorni di ottobre. Operai, impiegati, studenti, lavoratori pubblici e privati contro la riforma pensionistica. Talvolta queste dimostrazioni sono culminate con arresti e risse.  Come ieri a Parigi e in altre parti della Francia. Ricordiamo che il disegno di legge prevede l’innalzamento dai 65 ai 67 dell’età per ritirarsi dal lavoro. Per adesso ha ottenuto il via libera della Camera, in questa settimana sarà votato al Senato. Dall’Eliseo non vogliono certo tornare indietro. “Se questo disordine non si ferma, avrà ripercussioni sul lavoro danneggiando il normale svolgimento dell’economia” dice il presidente francese Nicolas Sarkozy.

Matteo Melani