Da Sarah Scazzi a Maricica Hahaianu continuano i processi in tv

Ultimamente se si accende la tv è difficile sentire che si parli di altro:  dell’omicidio di Sarah Scazzi si parla ormai da due mesi; da qualche giorno poi un nuovo processo mediatico è inziato quello ad Alessio Burtone che ha ucciso Maricica Hanaianu.

Se siete appassionati di trasmissioni che vanno in onda in seconda serata da Porta a Porta a Matrix vi sarete sicuramente resi conto che la fantasia a livello di tematiche da trattare scarseggia davvero tanto. Sarà poi che a noi italiani piace sentir parlare in continuazione di questi casi e quindi veniamo accontentati…Così martedì si parla dell’omicidio di Sarah Scazzi cercando di capire se Sabrina Misseri, prima protagonista fissa  proprio di queste trasmissioni, c’entri qualcosa con la morte della sua cuginetta. Poi ci si sposta a Roma dove una donna, Maricica Hahaianu, è stata uccisa alla fermata della metro Anagnina. Prima su canale 5 madre e sorella di Alessio non si vogliono mostrare perchè temono ripercussioni. Poi ieri sera nel salotto di Bruno Vespa sono lì, possiamo vederle tranquillamente in primo piano. Cosa sarà cambiato in 24 ore?

Si sentono sempre le stesse cose, le stesse domande e le stesse risposte.

Come se non bastasse anche durante il giorno i processi continuano. Tutti si sentono chiamati a parlare, testimoni chiave, almeno secondo loro, di un processo in cui il giudice ha la gonna e i tacchi a spillo ad esempio. Ecco quindi che vediamo davanti alla telecamera l’ex fidanzato di Sabrina Misseri: chi meglio di lui conosce la ragazza e può fornirci qualche informazione preziosa. E poi un’amica, una stilista, che ha cucito anche un abito per la Misseri. Grazie a loro sicuramente tutto sarà più chiaro.

In molti ci hanno scritto che se non ci fosse stata la tv il caso di Sarah non sarebbe mai stato risolto; in molto apprezzano quello che la tv sta facendo in questi giorni. Nessuno dice che non sia giusto parlarne: bisogna sempre comunque vedere come si fa e i motivi per cui lo si fa.

Filomena Procopio