Vogliamo avere un figlio
Salve a tutte, sono un disabile 35nne in ottima salute, ho pensato di poter offrire a tutte le coppie lesbo che non si possono o non voglio andare all’estero per avere un figlio un’idea. forse un’idea non molto etica, ma
IL FINE GIUSTIFICA IL MEZZO
(Machiavelli)
Così scrive un disabile di 35 anni che ha offerto il proprio seme ad una coppia di lesbiche.
Due donne senesi, infatti, hanno mandato una mail al sito www.vogliamoavereunfiglio.org, ideato da Gabriele Viti, un uomo che ha deciso di offrire il proprio sperma “a tutte le coppie lesbiche che non possono andare all’estero per avere figli”.
A quanto pare, il concepimento avverrà in modo naturale e non attraverso la procreazione medicalmente assistita, come riportato dal quotidiano La Nazione.
Ex assessore alla cultura di Cortona, dov’è residente, Viti ha risposto successivamente al messaggio di Valeria e Diana, questi i nomi di fantasia forniti dalle due, che hanno raccontato la loro storia alla trasmissione Oltre le differenze, su Antenna Radio Esse.
Il sito era stato aperto quattro mesi fa: “Ho pensato, come si legge dal mio comunicato, di poter offrire un’idea a tutte le coppie lesbo che non hanno la possibilità economica di andare all’estero per avere un figlio, o semplicemente a tutte coloro che non vogliono farlo”.
La coppia è unita da tre anni, e non può fronteggiare le ingenti spese economiche per viaggiare all’estero e sperimentare la procreazione assistita. Non si sono ancora espresse sull’eventuale possibilità di un coinvolgimento del padre nella vita del nascituro, ma affermano entusiaste: “Quando abbiamo letto l’appello di Gabriele non ci abbiamo pensato un attimo, gli abbiamo scritto una mail e per fortuna ci ha risposto”.
L’uomo è disabile in quanto soffre di una spasticità causata da asfissia neonatale. Le donne non hanno alcun pregiudizio al riguardo: “Non abbiamo pensato alla disabilità di Gabriele come un handicap o un fattore di rischio per il figlio che speriamo arrivi. Sappiamo che Gabriele è sano e per noi non è diverso dagli altri”.
Carmine Della Pia