All’inizio della scorsa settimana, in occasione del via libera del senato al Lodo Alfano seconda versione con valore retroattivo e del voto contrario, da parte dei finiani, all’autorizzazione alla magistratura ad approfondire le indagini sui legami dell’ex ministro alle Infrastrutture Lunardi con i più importanti esponenti della “cricca”, sui siti delle strutture vicine al Presidente della Camera, “FareFuturo” e “GenerazioneItalia”, si era scatenata una vera rivolta della “base”, espressa con i commenti di decine di utenti adirati per il tradimento del richiamo ai valori della legalità e della giustizia.
In questo contesto, con una prospettiva che lascia ancora intravedere la possibilità di nuove elezioni politiche a marzo e induce quindi Futuro e Libertà ad evitare accuratamente di perdere adesso il consenso raccolto negli ultimi mesi, Gianfranco Fini è intervenuto ieri per chiedere un impegno forte da parte della maggioranza a garanzia del fatto che il Lodo non possa essere reiterabile.
“Se la filosofia e’ tutelare la funzione, – ha spiegato in un intervento ai “Dialoghi Asolani” – non credo che il Lodo possa essere reiterabile perche’ non sarebbe una tutela di una persona per un periodo, ma un privilegio garantito a una persona”.
Approvato in versione integrale il testo in Senato, dunque, FLI non manterrà lo stesso atteggiamento durante i prossimi voti parlamentari.
“Per questo motivo Fli – ha concluso il Presidente della Camera – si impegnerà per la presentazione di emendamenti che non rendano possibile reiterare il Lodo”.
“Dobbiamo riscrivere la norma – ha confermato in serata Italo Bocchino – e tornare a com’era prima, cioe’ al fatto che si possa chiedere una volta soltanto la sospensione”.
Un intervento netto e chiarificatore, nei confronti della linea del PdL evidentemente intenzionato a far passare un Lodo che avrebbe avuto la funzionalità di scudo perenne per il Presidente del Consiglio.
Un intervento che, senz’altro non a caso considerata la convergenza con il Quirinale che ha spesso caratterizzato i primi passi politici di Fli, giunge a poche ore dalla nota con cui il Capo dello Stato Giorgio Napolitano aveva espresso a proposito del Lodo “profonde perplessità”.
Un fuoco incrociato potenzialmente letale per lo scopo originale del provvedimento, la difesa del premier con norme alternative a quelle contenuto nel “processo breve”, argomento tabù per Fli; tanto che, a fine giornata, lo stesso Berlusconi è intervenuto per affossare una legge in cui nessuno crede più.
“Chiedero’ il ritiro del Lodo Alfano. – ha spiegato – Non voglio che si dica che faccio leggi ad personam”.
Mattia Nesti