Sarah Scazzi, la tv ha pagato i protagonisti della vicenda?

sarah scazzi e sabrina

A due mesi, ormai, dalla morte di Sarah Scazzi, la cui tragica fine è stata scoperta solo qualche settimana fa, continuano le polemiche e le speculazioni attorno alla vicenda. Uno dei fatti più paradossali è che le tv, in coro, attaccano le persone che fanno il cosiddetto “turismo del macabro”, ad Avetrana. Ma perché succede tutto questo? Perché questa morbosità? Come mai questo accanimento? Basterebbe chiedere alle tv stesse. Sono loro a dettare gli argomenti da trattare al pubblico. Il web non fa altro che accodarsi, visto che ancora non ha la forza di imporre spesso la propria agenda.

Venerdì, a L’ultima parola, programma di Rai Due condotto in seconda serata dal giornalista paragone, tanto per cambiare, si è parlato di Sarah Scazzi. E’ emersa una presunta verità che, visto il clima creatosi, non può nemmeno sorprendere più di tanto. Dalla trasmissione è emerso che, probabilmente – ma i dubbi sembrano davvero pochi – molte persone coinvolte direttamente e indirettamente nel caso della 15enne di Avetrana uccisa, sono state pagate per intervenire nelle varie trasmissioni pomeridiane della tv italiana. Durante la trasmissione condotta da Paragone non si è fatto riferimento a programmi Rai, Mediaset o di la7 ben precisi, ma si è fatto intendere che il fenomeno sarebbe molto diffuso.

In particolare, era Sabrina Misseri, la cugina attualmente in carcere per l’omicidio della piccola in concorso col padre, ad avere grande interesse ad apparire. Di questo ci siamo accorti tutti. Ma senza ipocrisia, e senza volere colpevolizzare una sola persona, possiamo facilmente sottolineare come altri abbiano voluto e avuto grande visibilità, sfruttando il proprio ruolo più o meno importante nella vicenda. Insomma, la morte tragica di una 15enne è diventata un Grande Fratello con speculazioni, anche economiche (a quanto pare). La speranza è che i giudici che lavorano al caso arrivino presto alla verità, in modo da mettere un po’ di ordine a questo cortocircuito mediatico ed etico.

G. M.