Alfano lancia la trattativa sul Lodo

Tempi bui per lo scudo processuale targato dal ministro della Giustizia. Dopo le reticenze firmate qualche giorno fa dal presidente della Repubblica, ieri a rinforzare i dubbi sul Lodo Alfano ci ha pensato il presidente della Camera, Gianfranco Fini. L’ex aennino non gradisce il passaggio relativo alla reiterabilità, che permetterebbe al “beneficiario” di usufruire dello scudo anche in caso di passaggio da una carica all’altra o di conferma della carica nelle legislature successive.

Una sorta di potenziale “condono giudiziario” a vita, che non convince affatto il leader di Fli. Di più: Fini è convinto che su questo punto possa giocarsi la stabilità del governo e invita a ritornare sul testo considerato fortemente migliorabile. Parole che guastano il clima all’interno del Pdl e che spingono ad approntare una strategia di “difesa”, capace di scongiurare il rischio della rovinosa “capitolazione”.

Ieri è stato lo stesso ministro della Giustizia, Angelino Alfano, a tentare la prima mossa: “Il tema della reiterabilità – ha scandito – non è una questione vitale. Lo affronteremo con serenità trovando tutti insieme l’assetto più equilibrato per assicurare al Paese una legge che serva al buon funzionamento delle istituzioni”. Una tranquillità ostentata per diluire nell’acqua i veleni tra “berluscones” e “finiani”. O semplicemente per consegnare all’esterno un’immagine di imperturbabile compostezza, partorita dalla presunta capacità di fronteggiare qualsiasi problema.

In attesa di comprendere se la serenità del Guardasigilli sia reale o apparente, oggi alle ore 14 la commissione Affari costituzionali del Senato – presieduta da Carlo Vizzini – tornerà a riunirsi per parlare del Lodo. Il presidente chiederà una sorta di “pausa di riflessione” di 24 ore tesa a riformulare i termini per la presentazione dei nuovi emendamenti al testo. Dopo le “falle” segnalate da Giorgio Napolitano e Gianfranco Fini, infatti, i pidiellini sanno che l’unico modo per garantire la “sopravvivenza” del lodo passa attraverso la “riformulazione” del testo. Da qui l’esigenza di prendere tempo per trovare la soluzione capace di convincere tutti. Finiani compresi.

Maria Saporito