Allarme Usa: perché l’Afghanistan finanziato “a nero” dall’Iran?

Non sono mai viste di buon occhio sul tavolo del dialogo politico internazionale le “comunelle” fra Stati non apparIl presidente afghano Karzai e il capo di Stato iraniano Ahmadinejad (foto Panorama)tenenti né agli Usa né all’Unione Europea. Viene già guardata con sospetto, infatti, la scoperta, avvenuta ufficialmente in queste ore, di presunti fondi di provenienza iraniana ricevuti dall’Afghanistan.

Alla Casa bianca le donazioni in questione sono state prese come una ingerenza meritevole delle più allarmanti congetture. “Gli americani e la comunità internazionale hanno tutte le ragioni per essere preoccupati”, ha dichiarato il portavoce della Casa Bianca Bill Burton.

In effetti, secondo quanto ammesso dal governo afghano, nella persona del presidente Hamid Karzai, l’Afghanistan avrebbe di recente ricevuto finanziamenti ancora non ben specificati né giustificati da parte del governo iraniano. E questo, secondo quanto espresso da Burton, manifesterebbe chiaramente “i tentativi da parte dell’Iran di esercitare un’influenza negativa sull’Afghanistan“. Situazione quanto mai sospetta, dunque, nelle opinioni degli Stati Uniti.

Illustrato candidamente e in modo alquanto folkloristico appare il misterioso finanziamento all’ascolto dei primi commenti del presidente Karzai. A Kabul sarebbero infatti arrivati da Teheran “sacchi pieni di soldi”. Peraltro ben accetti, nonostante il “movente”, secondo i comunicati ufficiali della Casa bianca, sia assolutamente oscuro, per non dire manifestamente illecito.

E continua, Hamid Karzai, appellandosi anche alla “manifesta trasparenza” della situazione. Con fare che tutto sommato potrebbe sembrare un po’ comicamente naïf, il Presidente dichiara infatti che Kabul ha sì ricevuto finanziamenti, ma in modo “trasparente”, proprio in quanto sotto forma di sacchi di denaro. Le dichiarazioni di Karzai sono arrivate prontamente a seguito dei sospetti sollevati da qualche articolo pubblicato recentemente dal  New York Times, secondo cui l’Iran coverebbe delle mire sull’Afghanistan come futuro “Paese amico”, e da lì l’elargizione di finanziamenti sottobanco (e i sacchi di denaro “a nero” altro non parrebbero se non una possibile conferma di questa che sembrava poco tempo fa una rivoluzionaria teoria complottistica).

Non resta che stare a vedere si reagirà diplomaticamente nelle prossime ore, visto il clima estremamente allarmato che si è venuto a creare in sede diplomatica Usa, con la Casa Bianca animata da fermenti tutt’altro che costruttivi nei confronti del governo di Teheran.

Rimandando dunque alle novità che si prevedono per le prossime ore, in attesa che si chiarisca il “mistero finanziamenti”, ci rimettiamo per ora alle risposte sobrie, dettate da aplomb da vero diplomatico, dell’altro noto portavoce di Obama, Philip Crowley: “Aspettiamo che il governo afghano faccia sapere in che modo ha impiegato gli aiuti finanziari ricevuti da altri Paesi. Restiamo comunque scettici sui motivi che possono aver avuto gli iraniani, dal momento che in passato hanno avuto un ruolo destabilizzatore nella loro politica di rapporti con i Paesi vicini.” (Nell’immagine: Karzai con Ahmadinehad – Foto Panorama)

Sandra Korshenrich