Iraq, condanna a morte per Tareq Aziz

Condanna a morte per Tareq Aziz. Il Tribunale Speciale di Bagdad ha emesso questa sentenza, in relazione per i crimini commessi contro le comunità sciite in Iraq. Giornalista, politico e diplomatico, Aziz è stato ministro degli esteri e vice-primo ministro nei governi di Saddam Hussein.

Volto dell’Iraq all’estero, nei primi anni del 2000 ebbe un colloquio con Giovanni Paolo II.

Nel 2003 gli Stati Uniti invadono l’Iraq. Fra le operazioni di guerra, si ricerca anche Tareq Aziz, che però sembra sparito nel nulla. A merzo dello stesso anno gli americani setacciano la sua villa, ma anche lì non si scopre traccia. Circa un mese dopo viene catturato. Intanto nel 2006 viene condannato all’impiccagione il dittatore Saddam Hussein. Tareq Aziz viene assolto dall’accusa di omicidio di quarantadue persone. A marzo e aprile del 2009 viene condannato a 15 anni per crimini contro l’umanità e 7 anni per la deportazione dei curdi.

Oggi la pena per i reati alle comunità sciite, risalenti ai primi anni novanta. Come il suo leader, verrà applicata l’impiccagione. Se la condanna a Saddam ha suscitato indignazione dei contrari alla pena di morte, questa sicuramente non farà eccezione.

Matteo Melani