Sarah Scazzi: parlare di Avetrana non è pornografia televisiva

Massimo Giletti è stato fortemente criticato per la sua messa in scena, come una fiction, della ricostruzione dell’ interrogatorio di Michele Misseri a l’ Arena, domenica scorsa all’ interno di Domenica in. Giletti si giustifica in un’ intervista sulla rivista settimanale Diva e Donna, in tutte le edicola da domani. Anzi, più precisamente, non si giustifica ma dichiara delle motivazioni che non vogliono affatto essere un mea culpa, bensì una tranquilla (troppo) spiegazione di quel che sta accadendo dell’ omicidio di Aversana in televisione.

Oggi la tv è più veloce dell’etica e le telecamere fanno parte della vita” afferma Giletti come se al posto di quella parola, “etica”, ci fosse un concetto lontano dall’ essere un valore professionale fondamentale.

Il conduttore dell’ Arena ritiene che un caso come questo dell’ omicidio di Sarah non si può ignorare, e fin qua nessuno può controbattere. Ma se l’ unico modo per non ignorarlo è  spettacolizzarlo  il discorso di certo cambia!

…si è sviluppato interamente sotto le telecamere e ora non si possono certo tagliare fuori, anche se non ne va fatto abuso!” E qui bisognerebbe vedere se anche l’ abuso è più veloce dell’ etica… Perché siamo tutti d’accordo con Giletti che “Parlare di Avetrana non è di per sè ‘pornografia televisiva’: dipende da come si tratta il caso” ma trattare il caso come fosse una fiction della quale si attende il seguito nelle puntate successive non è esattamente quel che ci si aspetta da chi fa informazione o rispetti il diritto/dovere di cronaca.

E se è ancora vero che in Italia c’è voglia di informazione, non solo di ‘grandi fratelli’ “ è pur vero che troviamo tutti di cattivo gusto trasformare in un Grande Fratello un fatto di cronaca tanto grave quanto l’omicidio di Sarah Scazzi.

Caterina Cariello