Alfano e Vedola: con Auror@ la giustizia si fa telematica

Si chiama “Auror@” il progetto che il Guardasigilli, Angelino Alfano, e il governatore della Puglia, Nichi Vendola, hanno presentato ieri alla stampa di Roma. Si tratta di un nuovo sistema di gestione documentale inaugurato dalle Procure di Bari e Lecce, in grado di trasferire sui computer tutti i documenti inerenti i processi giudiziari, consultabili – in modo veloce e immediato –  dalle parti in causa. Una metodologia pioneristicamente avviata in Puglia, per agevolare l’avvio di una giustizia finalmente telematica. Meno esosa e più svelta.

Il progetto, che costerà circa 8 milioni di euro, approderà presto nelle altre Procure d’Italia con l’intenzione di svecchiare e velocizzare il sistema giudiziario nazionale. “Sono veramente contento – ha esordito ieri Nichi Vendola – non capita tutti i giorni di avere buoni rapporti con i ministri. Considero un’esperienza stimolante l’applicazione del sistema telematico alle Procure di Lecce e Bari. Un sistema che – ha continuato il governatore – consente di liberare la giustizia dal fardello insopportabile del cartaceo. Una maniera arcaica di operare perché mentre la mafia naviga su Internet – ha osservato il leader di Sel – lo Stato la rincorre con il pallottoliere”.

“La realizzazione del progetto con la Regione Puglia e il presidente Vendola – ha detto il ministro Angelino Alfano – dimostra che oltre le polemiche c’è una giustizia che cammina. Applicando questo progetto, ed estendolo a tutte le Procure, si metterà fine alle montagne di faldoni, ai tempi morti, agli sprechi di  risorse e di personale. Un passaggio di efficienza che – ha rimarcato il Guardasigilli – i cittadini si aspettano”.

Per il responsabile della Giustizia l’avvio del progetto “Auror@” rappresenta un punto di partenza importante per segnare una linea di demarcazione netta tra le parole e i fatti: “Sulla giustizia – ha scandito Alfano – c’è l’illusione ottica del doppio livello: quello polemico, che guarda al dibattito politico come epicentro della disputa in materia di giustizia e poi c’è la realtà fatta di luoghi di efficienza e di eccellenza, fatta – ha concluso il ministro – di progetti sperimentali”.

Maria Saporito