Sarah Scazzi, Concetta e Valentina scrivono a Matrix

A Matrix ieri sera un girotonodo di lettere scritte dai protagonisti del caso Scazzi ha tenuto compagnia ai telespettatori da casa. Mentre il sindaco di Avetrana invita i media a lasciare un pò di tarnquillità nel paese della piccola Sarah in tv invece se ne continua a parlare. E’ arrivato il momento di sentire cosa pensa la mamma Concetta di tutto quello che in questi due mesi è accaduto. Lei che era stata accusata di essere troppo glaciale e fredda dopo tanti giorni ritorna a parlare.

Concede il suo pensiero a un foglio; scrive una lettere intitolandola ai colpevoli. Mette un muro tra lei e chi si è macchiato di questo terribile omicidio. L’ha sempre sapuro la madre di Sarah che chi le aveva portato via il suo piccolo angelo le stava accanto fingendosi suo amico nelle ore successive al delitto. L’ho a sempre detto: cercate in famiglia, e non si sbagliava.

Intanto adesso è sola senza una bambina di quindici anni che si fidava cecamente dei suio aguzzini. Ha perso una figlia e prova in poche righe a spiegare cosa si possa provare. Niente telecamere e riflettori, niente microfoni e interviste. Lei non è come chi le è stato vicino pronto ad apparire ogni istante sul teleschermo. Riservata prova ad esprimere tutto il suo dolore. Una sola cosa le da la forza di andare avanti. La consapevolezza che riabbreccerà la sua piccola Sarah; la fiducia nel suo dio: agirà contro chi ha sbagliato punendo chi deve pagare.

Scrive anche Valentina al programma di canale 5. La Misseri ribadisce l’innocenza di sua sorella. E’ in carcere innocente e sta pagando per qualcosa che non ha fatto. Conclude poi dicendo che suo padre quel giorno non era in lui. Valentina però gli vuole bene lo stesso.

Niente più telecamere ma solo fogli bianchi su cui scorre veloce l’inchiostro e magari cade qualche lacrima. Parole scritte invece che urlate ai giornalisti. Dolore per chi non c’è più. Rabbia per chi ancora vuole negare una verità che sembrerebbe essere evidente.

Filomena Procopio