Il mondo del web è ormai un paese, o forse è meglio dire una metropoli, dove convivono ormai 2 miliardi di persone, un terzo della popolazione mondiale a dirlo in altri termini.
La stima è stata resa nota dall’ITU (International Telecommunication Union), secondo cui la cifra di utenti sarebbe raddoppiata in soli cinque anni.
Intuitivamente è possibile dire che quasi 5 miliardi di persone al giorno d’oggi non sono online, ma potrebbero esserlo nel giro di poco tempo. Secondo la statistica il gap tra gli utenti connessi che vivono in paesi sviluppati con un’economia consolidata e matura e quelli che vivono nei paesi in via di sviluppo è circa del 50%. La stima riporta che alla fine dell’anno sarà online il 71 % degli utenti dei Paesi sviluppati contro il 21% di quelli in via di sviluppo, bisogna però sottolineare dei 226 milioni di nuovi utenti di quest’anno, 162 milioni vivono nei Paesi in con un’economia emergente. Questa è la prova che oggi, la banda larga mobile viene considerata altamente strategica, soprattutto nelle economie in via di sviluppo.
Questo è il motivo per cui, investire nella banda larga ed in reti di nuova generazione diventa fondamentale, soprattutto per questi paesi, che potrebbero usare il mobile come un lasciapassare verso importanti risultati senza il bisogno di investire sulle infrastrutture.
Per quanto riguarda i Paesi con un’economia consolidata invece ciò a cui si punta è la riduzione del digital divide, il divario esistente, cioè, tra chi ha accesso effettivo alle tecnologie dell’informazione e chi ne è escluso per motivi economici, livello distruzione, qualità delle infrastrutture, differenze di età, di sesso o provenienza geografica. Le ricadute sull’economia di un’eventuale annullamento o diminuzione di questo fattore non potrebbero essere altro che positive.
Cristina Rufini