E’ stato uno dei colpi più clamorosi dell’intera stagione. La Red Bull numero 6 che passa sopra un cordolo bagnato, il pilota perde il controllo andandosi a schiantare contro un muretto, poi un pericolosissimo rientro in pista che causa anche una collisione con un’altra vettura. Incidente davvero brutto sia per il rischio corso sia per le speranze mondiali di Mark Webber, ora a meno undici dal leader Fernando Alonso. Ma nei giorni seguenti questo particolare incidente è stato rivisto, mettendo particolarmente a fuoco un fatto che fin da subito non era stato considerato. Nico Rosberg infatti, intervistato poco dopo la collisione con Webber, non si è capacitato del perchè la Red Bull sia ritornata in pista: “Non capisco perchè Webber non ha frenato. E’ da pazzi tornare in pista in quel modo!”. In pratica Mark avrebbe cercato l’incidente apposta, magari sperando che in quel momento sopraggiungesse un suo rivale al titolo come Alonso o Hamilton.
Teoria fantasiosa, quasi bizzarra, ma che trova forza anche nelle parole dell’ex pilota di Formula uno Gerhard Berger:“Ha buttato fuori Rosberg, ma era la persona sbagliata. Penso avrebbe preferito Alonso o Hamilton. Penso fosse una manovra deliberata, è stato molto evidente. E’ uscito e sapeva che la sua gara era finita. In quel momento sei frustrato e ti passano per la testa mille pensieri. Ma è molto evidente, le sue ruote non sono bloccate.” Una manovra davvero pericolosa e contro ogni regola, improvvisata dal pilota per mettere fuori gioco un rivale al titolo, peccato che alla fine a farne le spese è stato l’incolpevole Rosberg. Ma è davvero possibile che questa sia la vera versione dei fatti? Il primo impatto è che questa ipotesi sia un po’ forzata, visto che difficilmente Webber poteva prevedere quale direzione avrebbe preso la macchina dopo il testacoda .
Ovviamente il Team Manager Christian Horner cataloga tutto questo come mera fantasia: “Come ogni incidente di Formula Uno, le opinioni saranno sempre contrastanti. Tanto per essere chiari: l’intenzione di Mark non era quella di colpire nessun pilota dopo il suo incidente, è ridicolo pensare il contrario. Dopo l’urto con il muro era chiaro, sia dalle immagini e in seguito dai dati telemetrici, che la sua auto era gravemente danneggiata”. Un piccolo diverbio che non troverà risposta, quello che conta è che la FIA non abbia iniziato nessuna investigazione, archiviando il tutto come normale incidente di gara. Tutto il resto sono solo parole. Qui sotto comunque ecco l’incidente incriminato, ad ognuno la propria idea al riguardo.
Riccardo Cangini