Un Partito Democratico che deve essere rottamato, com’è stato più volte sottolineato, ha bisogno di un certo numero di abili “rottamatori“, meglio se giovani e con idee nuove al seguito. Questo è il pensiero divnuto ormai concreto del sindaco di Firenze Matteo Renzi, pronto all’incontro con i giovani trentacinquenni del Pd che si terrà dal 5 al 7 novembre nella sua città. Obiettivo dell’iniziativa, una vera e propria riunione di “rottamatori”, è quello di rinnovare un partito ancorato al passato.
Da qui l’nvito rivolto da Renzi a Massimo D’Alema e Walter Veltroni: “È ora di finirla con questo derby pluriennale – dice a Radio 24 il sindaco di Firenze – è bene che tutti e due vadano a guidare delle Fondazioni e che lascino entrambi il Parlamento appena finirà il loro mandato”. A rincarare la dose ci pensa Giuseppe Civati, consigliere regionale lombardo del Pd e co-fondatore con Renzi del gruppo dei “rottamatori”: “Più che una corrente – puntualizza Civati – questo mi sembra uno tsunami”.
Alla kermesse di Firenze ci saranno esponenti del Pd, ma anche di altre forze politiche. L’intento, ammette lo stesso Civati, è quello di realizzare un’assemblea costituente aperta sia sulla rete che sul territorio. All’assemblea convocata da Renzi non mancheranno Debora Serracchiani, Nicola Zingaretti, Sandro Gozi, Ivan Scalfarotto, Francesca Puglisi e diversi altri amministratori locali. A fianco dei “rottamatori” anche Ignazio Marino: “La politica non deve essere un mestiere che si fa per tutta la vita, il mandato deve durare al massimo 15 anni”, dice il senatore Pd. Ivan Scalfarotto, vicepresidente dell’assemblea del partito se da un lato promuove il segretario Bersani, dall’altro si dice d’accordo con Renzi e Civati in quanto “avere una classe dirigente così anziana e inamovibile non è un bene per il paese”. “Per un vero ricambio generazionale – avverte Scalfarotto – ci vuole il contributo di tutta una generazione”.
Di Marcello Accanto