Caso Ruby, Bersani: “Ora basta, andate a casa”

Intervenendo con Dario Franceschini, Francesco Boccia, Michele Ventura e Stefano Fassina a una conferenza stampa alla Camera sulla proposta del Pd di riforma fiscale, il segretario democratico Pier Luigi Bersani, non ha potuto non fare cenno al nuovo sexgate tutto italiano che pone sotto i riflettori il premier Silvio Berlusconi e la minorenne marocchina Ruby.

Per il leader democratico è giunta l’ora di dire basta a tutte “le questioni esoteriche del lodo Alfano e altre questioni, che non voglio titolare, che portano al centro le singolari abitudini del presidente del Consiglio. Basta. Andate a casa. Qualcuno stacchi la spina perché il Paese ha problemi seri“.

“Il Paese – ha sottolineato Bersani – merita di avere un presidente del Consiglio in grado di rappresentarlo con dignità e sobrietà e un Parlamento che non sia imbarazzato dalle sue questioni personali. Berlusconi, se è uno statista, dimostri senso di responsabilità, stacchi la spina al governo e si dimetta“.

Il leader democratico ha risposto per le rime e con delle battute alle parole del Cavaliere che si è definito ”una persona di cuore” che aiuta ”chi ha bisogno”. “Chissà quante migliaia di fermati per furto ci sono nelle Questure. Se è vero che Berlusconi ha buon cuore che fa, li lascia abbandonati così?” ha ironizzato il numero uno del Pd.

In riferimento allo ‘scudo’, “oggi leggo che Bocchino dice che il lodo Alfano finirà su un binario morto. Ma noi possiamo andare avanti a concentrarci su leggi che finiscono in discarica dagli stessi che le hanno messe in opera? Serve lo psicanalista, e poi si stupiscono del distacco tra politica e società”.

Bersani si è detto ”preoccupato per la situazione economica e finanziaria del Paese e anche per il grado di tensioni che si possono sviluppare, i dati che abbiamo davanti sulla situazione dell’Italia sono impressionanti”.

“Il fisco è un’urgenza – ha detto Bersani – Non è tema su cui girare attorno per anni. Questo governo non è in grado di fare riforme e allora la proponiamo noi al Parlamento“.

Il segretario del Pd ha, dunque, speso due parole sulla proposta di riforma fiscale. “In questo testo – ha dichiarato – ci sono novità radicali anche rispetto alla nostra esperienza. Il senso è quello di arricchire l’impresa più che l’imprenditore e inserire criteri di equità”. Si tratta, ha aggiunto Bersani, di “un’operazione tesa anche a rilanciare l’attività del Parlamento che è stato totalmente privato della materia economico-finanziaria”.

Bersani ha poi riservato qualche frecciatina velenosa al ministro dell’Economia, Giulio Tremonti: “Tremonti non dica che vogliamo tassare le vecchiette, perché anche noi preserviamo i bot. Ma non è possibile che un lavoratore dipendente paghi di più di chi ha le rendite. Di cose così invereconde non ne possiamo più”.

Infine, qualche parola sulla copertura della riforma, da realizzarsi anche attraverso la lotta all’evasione fiscale: “Tremonti dice che è come mettere il carro davanti ai buoi. Ma se lui ha messo una decina di miliardi a sostegno dell’equilibrio di bilancio indicandoli come previsione di lotta all’evasione: ha messo una carovana davanti ai buoi. E poi – ha aggiunto il numero uno democratico – non si capisce da dove arrivano questi soldi visto che questo governo la lotta all’evasione è chiaro che non la vuole fare. Tremonti è quello che ha fatto il più vergognoso condono della storia e negli ultimi due anni il rapporto tra il recupero dell’evasione ex-post e la perdita di gettito dovuto alla riduzione della fedeltà fiscale è stato di 1 a 10: per ogni miliardo di euro di maggior recupero dai controlli, si è avuto un aumento di evasione di 10 miliardi di euro”.

Nel testo della proposta di riforma fiscale del Pd, si legge che “i principali settori d’intervento sono le famiglie, le attività autonome e professionali, le imprese e i redditi da capitale, l’innovazione ‘verde’, l’evasione fiscale, il coordinamento sovranazionale delle politiche fiscale”.

In conclusione, Bersani ha attaccato anche anche i tagli annunciati da Renato Brunetta. “Tutto si può fare, persino una riduzione del turn over nella Pubblica amministrazione – ha detto il leader democratico – Anzi, io sono per una razionalizzazione. Ma va fatto prima un progetto industriale, bisogna indicare nuove missioni, cosa un Ministero non deve più fare e cosa invece deve fare. Se mandiamo a casa così, alla carlona…”.

Raffaele Emiliano