Bertolaso: “Eruzione Vesuvio? Non sarebbe una disgrazia”


Prossimo alla fine del suo mandato come capo della Protezione Civile, Guido Bertolaso afferma: “L’eruzione del Vesuvio? Non sarebbe stata una disgrazia”.

Le intercettazioni delle telefonate avvenute durante la notte del 6 aprile 2009, quelle in cui si rideva mentre l’Aquila perdeva numerose vite, restano ancora ferite aperte. Chi dovrebbe garantire protezione, appunto, non perde occasione per sottolineare quanto le tragedie e le disgrazie siano tradotti, nei loro conti in banca, in numerosi zero.

Una barbarie verbale di cui Bertolaso si è reso ancora protagonista lo scorso 15 ottobre. A una settimana dal fruttuoso incarico che il premier Silvio Berlusconi gli affiderà per gestire Terzigno, notevolmente colpita da emergenza rifiuti e discariche mortali per gli abitanti, Bertolaso, dall’Auditorium di via Vitorchiano a Roma, saluta Bernardo de Bernardinis, uno dei suoi collaboratori.

“L’unico rammarico che avrò, che avremo, sarà che purtroppo fra Vesuvio e Campi Flegrei non è successo niente. È l’unica che ci manca”, afferma il capo, tra le risate dei colleghi. Rincara la dose, poi, aggiungendo: “Inutile che vi grattiate, da buon leghista vi dico che non sarebbe tutta questa disgrazia”.

È quanto emerge da un nastro diffuso dalla Cgil, una fonte finita subito nel mirino dei difensori, che la giudicano una “spregevole strumentalizzazione da parte del sindacato che ha decontestualizzato e ricostruito ciò che ha detto il capo Dipartimento”. La Protezione Civile si difende, continuando “il riferimento all’eruzione va letto come consapevolezza che la Protezione civile sarebbe in grado di affrontare e superare anche un’eventuale crisi vulcanica in Campania”.

Giustificazioni fasulle secondo Antonio Crisi, ex segretario della Cgil campana e ora segretario nazionale della Funzione pubblica-Cgil, che afferma contrariato: “Una superficialità che ci lascia quantomeno interdetti e che non ci si aspetterebbe da chi occupa ancora oggi incarichi di tale rilievo in quelle aree”.

La protesta a Terzigno, intanto prosegue, così come l’emergenza rifiuti: Napoli è ricoperta da spazzatura, sono circa 2000 tonnellate i rifiuti non raccolti. L’incubo discarica, intanto, si starebbe spostando verso altre mete: è Pianopoli, in provincia di Catanzaro, l’attuale bersaglio dello smistamento di 300 tonnellate.

Carmine Della Pia