Elezioni Usa, Obama fra successi e incertezze

Due giorni alla prova del nove. Il prossimo 2 novembre si terranno le elezioni mid-term, un banco di prova per il presidente Barack Obama. Tra luci e ombre, l’America si prepara al rinnovo delle cariche politiche.

Una tornata elettorale che è vista come un esame per le due aree politiche. Da una parte  i democratici che sperano nei messaggi ultimamente lanciati, dall’altra i repubblicani che sperano ne l calo di Obama per rilanciarsi. Un clima in cui singole vicende possono essere a favore o svantaggio per il Partito democratico o Partito repubblicano.

“Il nostro paese ha attraversato uno dei momenti più difficili della storia” ha detto il Presidente Usa. Eletto nel novembre del 2009, Barack Obama ha dovuto affrontare dure prove. Una fra tutte la crisi che economica che da due anni ha messo in tilt in mondo. A ciò ha risposto con messaggi di ottimismo, dicendo che le politiche attuate sono volte alla ripresa. Nuove infrastrutture e innovazione saranno i capisaldi per una reazione. “L’America cresce insieme alla sua classe media” aveva dichiarato. Su questo tema però i democratici hanno perso punti nei sondaggi. La “middle class” si aspetta di più e, i repubblicani premono su questo tasto con promesse e slogan. A partire da John McCain, recentemente vincitore delle primarie in Arizona, e uno degli anti-dem, sfidante alla carica di presidente nel 2008.

Il 2 novembre gli stutitensi voteranno per nuovi senatori, deputati e governatori. Se per il Partito Democratico è una prova di valutazione della politica fin qui adottata e l’occupazione non è un punto di forza, lo stesso non si può dire della politica estera. Il presidente Obama ha fatto della contrarietà alla guerra in Iraq un punto centrale nella sua campagna elettorale. Il diciannove di agosto tutte le truppe americane hanno lasciato il paese, cambiando missione che sarà di tipo civile i diplomatico. Se a Bagdad gli Usa hanno cambiato il loro modus operandi, in Afghanistan non si cambia, visto che “è importante per sconfiggere Al-Qaeda con i risultati ottenuti nella lotta ai talebani”. Davanti a questi scenari, lo schieramento avverso dell’elefante non sta certo a guardare. Poco tempo indietro è tornato alla ribalta il Tea Party, movimento ultraconservatore che guarda ai repubblicani. ”Dobbiamo restaurare l’America e il suo onore” dicono i loro striscioni. A fine agosto c’è stata una grande manifestazione a Washington presentata dall’ex governatrice dell’Alaska Sarah Palin e il giornalista di Fox News Glenn Beck. Dal punto di vista mediatico ha ottenuto molto successo.

Se la stragrande maggioranza degli americani sta festeggiando Halloween, Barack Obama non sarà certo rilassato visti i cali nei sondaggi e le aspettative mancate. Molte le visioni sull’operato che il 2 novembre esprimeranno il voto.

Matteo Melani