Ha deciso di utilizzare la tecnologia per vendere la sua verginità. Una ragazza neozelandese ha accettato un’offerta di 32mila dollari per andare a letto con il miglior offerente.
La ragazza avrebbe dichiarato di non riuscire a pagarsi gli studi e dopo tanti sacrifici ha deciso di “auto-vendersi”. Fare la cameriera no? Bhè…considerata l’ingente somma raggiunta “in un colpo solo”….anche no!
Più di 1200 le proposte giunte sul sito web, dove la ragazza si è espressamente dichiarata: “In forma e molto molto attraente”. Nessuna foto è stata però mai ma mostrata.
Utilizzando lo pseudonimo Unigirl, la 19enne, si era messa in vendita su Ineed, un portale d’aste on-line. Secondo indiscrezioni la sua pagina web in pochissimo tempo ha conteggiato 30mila visitatori.
Una domanda nasce spontanea: Come ha fatto l’acquirente a verificare la reale verginità della ragazza? Risposta non fu, ovviamente, mai data così come non è stato più possibile accertare se il rapporto sia stato consumato.
Il proprietario di Ineed, McKenzie, ha spiegato: “La politica della pagina web è quella di rispettare qualunque annuncio purchè sia legale e di contenuto non offensivo. In Nuova Zelanda, la prostituzione tra adulti e consenzienti, tanto nelle case chiuse che nelle strade, è prevista dalla legge che permette anche le offerte di servizi sessuali su giornali e Internet”.
Nell’intera vicenda l’unica cosa certa è che per una settimana il sito è stato al centro dell’attenzione e che l’account “unigirl” ha ricevuto centinaia e centinaia di proposte!
A.C.