Sacconi contro la Marcegaglia: “Tutto si può dire tranne che il Paese sia paralizzato”

Un coro di protesta si leva dal Pdl contro la leader di Confindustria Emma Marcegaglia, che, intervenendo al convegno dei giovani imprenditori a Capri, è tornata ad attaccare il Governo. “C’è un senso di sfiducia forte nel paese, un senso di smarrimento. Il paese è in preda alla paralisi e così non possiamo più andare avanti”, ha detto il numero uno degli industriali.

Immediata la replica del ministro del Lavoro, Maurizio Sacconi, che in una nota rivendica l’azione del governo: “Sette inchieste in venti giorni attorno al premier costituiscono di per sé una dimensione che non può non far pensare a un accanimento organizzato o quantomeno convergente di tutti quei settori economici, politici e istituzionali che non hanno mai accettato l’esito del voto popolare, che aspirano al potere senza la fatica e la responsabilità del consenso. Tutto si può forse dire tranne che il governo sia paralizzato”.

Sulla stessa linea il giudizio del presidente dei deputati del Pdl Fabrizio Cicchitto. ”Non possiamo fare a meno di ricordare che il governo è intervenuto più volte positivamente nei confronti del mondo industriale e del mondo del lavoro – dice Cicchitto – questo non può essere dimenticato da nessuno”.

Critico nei confronti della leader di Confindustria anche il ministro della Gioventù, Giorgia Meloni, la quale ritiene che ”quanto detto dalla Marcegaglia non corrisponda a verità”. ”Il presidente Berlusconi, meno di un mese fa, si è presentato al Parlamento con un’agenda di riforme e stiamo lavorando a tappe più o meno forzate – argomenta Meloni – Alla giustizia e quindi alla sicurezza stiamo dando l’attenzione che si meritano, ma stiamo lavorando ai cinque punti con grande velocità”.

Più tenero il giudizio del capogruppo del Pdl al Senato, Maurizio Gasparri, che invita a considerare il discorso della Marcegaglia ”nella sua totalità. Va condiviso l’appello contro la logica dei ribaltoni, il trasformismo parlamentare che non può giustificare governi tecnici che sarebbero in contrasto con la volontà degli elettori e con la sovranità popolare. Su questo tema è stata molto chiara e quindi critica con coloro che pensano più al tornaconto personale che al rispetto della volontà dei cittadini. E’ quindi – conclude l’esponente pidiellino – un messaggio che va decisamente a sostegno del governo e della sua profonda e reale legittimazione popolare”.

Diametralmente opposto il giudizio sulle parole della Marcegaglia da parte dei finiani di Futuro e Libertà per l’Italia. ”Futuro e libertà – dichiara Italo Bocchino – è pronto nel Parlamento e nel Paese a lavorare per ridare dignità alla politica, come stiamo facendo da tempo anche con scelte coraggiose all’interno della maggioranza, a varare quelle riforme indicate dagli industriali come necessarie per superare la paralisi e che anche per noi sono prioritarie rispetto ai provvedimenti che vengono sottoposti all’esame del Parlamento”.

A Bocchino fa eco il vice ministro allo Sviluppo Economico e coordinatore nazionale del comitato promotore di Fli, Adolfo Urso, secondo il quale  “la Marcegaglia ha pienamente ragione, così non si può andare avanti, e come maggioranza abbiamo il dovere di rispondere all’appello drammatico delle imprese con atti concreti”. “Il governo deve fare le riforme – conclude Urso – non certo galleggiare in un mare in tempesta. L’Italia ha bisogno di riforme, non certo di elezioni, di azioni concrete che tutelino l’interesse generale e di una classe dirigente che abbia senso dello Stato”.

Raffaele Emiliano