Bersani: “La Lega e Berlusconi ci fanno un baffo”

“C’è un passaggio non da poco davanti a noi, non è un semplice passaggio da un governo all’altro e questo passaggio ce l’abbiamo in mano noi”. A riferirlo è il segretario del Pd Pier Luigi Bersani, intervenuto all’assemblea dei circoli del partito a Roma.

“Siamo di fronte a una politica che si avvita su un’agenda umiliante rispetto ai problemi del Paese. E noi – proclama Bersani – siamo l’unico vero partito nazionale di questo Paese. E’ inutile che vengano a dirmi con un po’ di sociologia, un po’ di politilogia, che noi siamo arrocati in due, tre regioni. Non è vero, noi abbiamo 6800 ciroli, facciamo 2000 feste dell’Unità. A noi la Lega ci fa un baffo, Berlusconi ci fa un baffo“.

“Il nostro non è un partito personale, plebiscitario, ma della partecipazione con tutta la fatica e i problemi che comporta e sul simbolo di partito io, Bersani, non ce lo scrivo“, rivendica il segretario, che va poi all’attacco sull’ormai noto scandalo Ruby.

“Se vuoi avere la patente per fare l’uomo pubblico devi essere una persona per bene – dichiara Bersani, alludendo al premier Berlusconi – Non ci si può dimenticare che un minore è un minore, anche se non lo sembra, e non lo puoi sbattere sulla strada, non sono mica noccioline queste cose qua: sono idee devastanti”. Il coinvolgimento di una minorenne “è drammatico e, al di là di tutto il chiacchiericcio, questo non è venuto fuori. Ma, dico – si chiede Bersani – come immaginiamo l’adolescenza in questo Paese? E’ una vergogna. Non si possono fare e dire certe cose e governare un paese”.

Infine uno sguardo all’interno del partito: “Noi siamo una squadra. Critica, dibatitto anche all’aperto, ma con rispetto per la ditta e per i membri dell’associazione”. Bersani si riferisce, con tutta evidenza alla ‘Convention dei Rottamatori’, promossa a Firenze dal sindaco Matteo Renzi assieme al consigliere regionale lombardo, Pippo Civati. “Affetto, atteggiamento amichevole, ma non consentirò che né da fuori né da dentro si manchi di rispetto perché noi tra poco, lo scommetto, saremo il primo partito del Paese e un partito così non si tira per la giacca. Vi chiedo amicizia, apertura, dialogo, confronto verso tutti quelli che vogliono fare qualcosa. Ma rispetto e orgoglio per il Pd perché – conclude un ottimista segretario democratico – noi siamo il principale strumento di alternativa di questo Paese“.

Raffaele Emiliano