“Noi non siamo un pericolo per il Pd, abbiamo unito, non diviso. Non faremo correnti o spifferi, abbiamo solo fatto una cosa inedita ed entusiasmante” dimostrando che “la politica non è una parolaccia”. Il sindaco Matteo Renzi tira le somme della tre giorni che ha riunito a Firenze gli under 40 del Pd, i cosiddetti “rottamatori“.
Un’iniziativa promossa con il consigliere della Lombardia, Pippo Civati, per dimostrare che il partito di Pier Luigi Bersani è una formazione viva e pulsante, fatta (anche) di giovani desiderosi di partecipare e costruire.
Nel suo discorso conclusivo, il primo cittadino di Firenze ha voluto rispondere punto su punto alle osservazioni sollevate dal segretario nazionale (assente alla kermesse): “Al segretario Bersani – ha iniziato Renzi – voglio dire tre cose: lui ci dice ‘amiamo la ditta’, e noi amiamo la ditta ma non vogliamo che fallisca; ci dice che pretende rispetto e noi abbiamo rispetto, lo stesso rispetto che è mancato a chi è venuto qui a Firenze a dire che il sindaco è maleducato (il riferimento è alla senatrice Anna Finocchiaro, ndr); ci dice di ‘rispettare il solco‘ – ha continuato il giovane democratico – ma quel solco non deve diventare una fossa: al passato dobbiamo dire grazie, al futuro sì. Il futuro – ha concluso Renzi – lo pretendiamo“.
A commentare l’assenza di Pier Luigi Bersani alla convention dei giovani radunati a Firenze è stato, invece, Pippo Civati: “Lo diciamo senza malizia – ha esordito – pensavamo che sarebbe venuto, ma l’importante è che si possa andare da Pier Luigi con la positività del patrimonio nato in questi giorni”.
“Da Firenze, patria di bellezza, ci mettiamo in gioco – hanno scritto i “rottamatori” in uno dei passaggi della Carta/manifesto presentata a conclusione della manifestazione – Senza pretendere posti, senza rivendicare spazi, senza invocare protezioni. Senza chiedere ad altri ciò che dobbiamo prenderci da soli”. A festeggiare la conclusione della convention (che secondo gli organizzatori ha attirato oltre 6 mila persone) con Matteo Renzi e Pippo Civati c’erano anche Debora Serracchiani e Ivan Scalfarotto, accompagnati da un tappeto musicale quanto mai esplicito: “Can’t stop moving“.
Maria Saporito