Il Veneto sott’acqua chiede aiuto a Napolitano

Tutt’intorno è una montagna di fango da spalare per ripristinare la normalità. Dopo le abbondantissime piogge degli ultimi giorni, il Veneto è una regione in ginocchio, che fatica a rimettersi in piedi da sola. La macchina emergenziale messa in moto dalle amministrazioni locali – che hanno chiamato a raccolta cittadini volontari – ha permesso di evitare il baratro, ma troppo resta ancora da fare.

Secondo le ultime stime, i danni causati dalle precipitazioni ammonterebbero a oltre un miliardo di euro; una cifra enorme da fronteggiare per un territorio che deve prioritariamente fare i conti con attività rimaste bloccate, vinte dall’acqua e dal fango. Campi e locali inondati e ovunque l’impossibilità di lavorare secondo ritmi o modalità ordinari. A scattare una panoramica della situazione è Achille Variati, sindaco di Vicenza: “Ti pare che la città sia tranquilla – ha detto a un giornalista de “La Repubblica” – Attento, non è così. È quella tranquillità pericolosa che può precedere la protesta civile”.

La gente, infatti, è stanca. Stanca di verificare l’indifferenza degli apparati statali, che non riescono a comprendere la gravità dell’emergenza veneta e continuano ad anteporre la propaganda all’azione. Svilito dai continui temporeggiamenti, Variati ha deciso di interpellare direttamente il presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, per invitarlo a visitare le zone alluvionate. Il capo dello Stato dovrebbe raggiungerlo tra la giornata di domani e giovedì.

E’ attesa invece per oggi la visita del premier Silvio Berlusconi e del ministro Umberto Bossi, accompagnati dal governatore Luca Zaia. Una trasferta alla quale molti guardano con grande scetticismo, convinti che il presidente del Consiglio voglia solo proporsi a obiettivi e telecamere per rimarcare l’immagine di uomo del fare in tempi di grande difficoltà istituzionale.

“Il Veneto sommerso dall’acqua – ha detto Debora Serracchiani, europarlamentare del Pd – merita qualcosa di più delle chiacchiere e delle passerelle, a cui ci ha ormai abituato questo governo. Nonostante i ripetuti allarmi lanciati dalle imprese, una delle aree più produttive del Paese risulta letteralmente abbandonata dall’esecutivo, mentre la Lega alla guida della Regione Veneto balbetta – ha concluso – incapace di dare risposte concrete”.

Maria Saporito