E’ la componente più “glamour” della squadra di governo e l’unica “rossa” a cui il presidente del Consiglio ama accompagnarsi. Il ministro del Turismo, Michela Brambilla, ha dimostrato in questi due anni di legislatura di avere un rapporto disinvolto con il portafoglio, salvo poi precisare che si tratta del portafoglio degli italiani.
“Il Fatto Quotidiano” ha passato ai raggi x gli spostamenti “istituzionali” dell’animatrice dei Circoli della Libertà, partendo da un piccolo record: il suo dicastero ha speso nel 2009 157 mila euro per i viaggi, a fronte di un budget stimato intorno ai 27 mila euro. Una cifra impegnativa, che ha spinto la redazione del quotidiano diretto da Antonio Padellaro a comprenderne il motivo.
Ne è venuto fuori che il 9 dicembre del 2009 il ministro del Turismo ha percorso – a bordo della sua auto blu – i 4 chilometri e mezzo che separano la sua abitazione a Calolziocorte (provincia di Lecco) dall’Aviosuperficie “Kong” di Levata. Da qui ha poi spiccato il volo per adempiere ai suoi compiti istituzionali. Lo spostamento in auto della ministra è costato – secondo i calcoli de “Il Fatto Quotidiano” – circa 500 euro ai contribuenti, senza considerare i mezzi di soccorso che vengono regolarmente allertati ogni qualvolta un esponente del governo si sposti (l’ambulanza incaricata dal 118 locale fa avanti e indietro dalla sede operativa per accertarsi che la Brambilla giunga a casa sana e salva dopo la sua “trasferta” tra le nuvole).
Il 13 marzo del 2009 Michela Brambilla si trova a Rimini, dove è giunta in elicottero per un incontro con il comitato elettorale del Pdl e per sostenere un’interessante discussione con alcuni operatori economici della zona. Il 16 ottobre il ministro del Turismo è, invece, attesa a Caiolo (provincia di Sondrio) per l’inaugurazione di un campo da golf, ma le avverse condizioni meteorologiche rendono impossibile ipotizzare di poter raggiungere il centro in elicottero. Seppur a malincuore, la Brambilla è costretta a dare forfait.
Secondo la normativa sui voli di Stato varata dall’attuale governo Berlusconi “per autorizzare il volo devono sussistere comprovate ed inderogabili esigenze di trasferimento connesse all’efficace esercizio delle funzioni istituzionali” e soprattutto devono non essere “disponibili voli di linea né altre modalità di trasporto compatibili con l’efficace svolgimento di dette funzioni”. Dettagli sfuggiti al ministro del Turismo e all’ufficio voli della presidenza del Consiglio che ha generosamente concesso alla Brambilla (almeno in questi due episodi) di spostarsi ad alta quota.
Maria Saporito