Dal 2011 la Fiat esordirà sul mercato dei Suv con un modello di medie dimensioni del tipo Dodge Journey della Chrysler, destinato ad un segmento di clientela rappresentato dalle famiglie con figli.
Il tentativo della casa di Torino di entrare in un mercato dove la sua presenza è impercettibile è confermato da Sergio Cravero, responsabile pianificazione nuovi prodotti del Lingotto: “abbiamo bisogno di presidiare quel segmento e Chrysler e’ pronta a darci quello che ci occorre”.
Il gruppo italiano è da tempo che sta studiando il non facile ingresso in questo segmento, date le difficoltà che ha sempre riscontrato anche per entrare nel mercato delle grosse auto familiari.
D’altra parte, nell’immaginario collettivo, il marchio è stato da sempre legato alle compatte come 500 e Panda e aggredire un segmento dominato dal Touareg della Volkswagen e dal Pajero della Mitsubishi, che dovrebbero rappresentare i competitor principali del nuovo modello, non è impresa da poco.
Ma la Fiat considera questo mercato particolarmente attraente perché garantisce margini di guadagni superiori a qualsiasi delle vetture compatte o delle monovolume che produce e l’esperienza Chrysler può rendere il progetto meno proibitivo di quanto sembri.
Per Giorgio Elefante, director di Preicewaterhouse Coopers Italia, “il prezzo che Fiat ha dovuto pagare per diventare davvero brava a produrre vetture compatte e’ stata la perdita di abilità nel competere sul fronte delle auto di dimensioni più grandi”.
Elefante, però, si dice ottimista e spiega che il mercato dei Suv è destinato a crescere ancora: ciò dovrebbe recare qualche ulteriore beneficio per la Fiat, che aggiungendo i Suv alla gamma di vetture che offre sul mercato, potrebbe vedere entro il 2014 la propria quota salire al 6,8%, dall’1,6% a fine 2009.
Secondo il Lingotto, invece, entro il 2014 il segmento dei Suv in Europa dovrebbe crescere marginalmente, dall’8,5% dello scorso anno all’8,7%.
Marco Notari