Wikileaks e le orge selvagge: torna alla ribalta il bunga bunga

silvio berlusconi

I documenti diffusi da Wikileaks hanno fatto tornare alla ribalta gli scandali sessuali del presidente del consiglio Silvio Berlusconi. Di Ruby Rubacuori quasi non si parlava più. Ora, però, i riferimenti a “orge selvagge” e “festini” vari contenuti nei documenti, fanno sì che la questione sia ancora di attualità.

Berlusconi tende a minimizzare o smentire. “Fanno male all’immagine del Paese. Io non mi curo di funzionari di terzo grado. Non guardo alle rivelazioni che vengono riportate dai giornali di sinistra”. Inoltre, ha detto il premier, “non frequento ‘festini selvaggi’. Non so neanche cosa siano”. “Voglio fare un appunto – ha precisato Berlusconi -: una volta al mese offro delle cene nelle mie case, dove tutto avviene in modo corretto, dignitoso ed elegante. Le cose che vengono dette fanno male all’immagine del nostro Paese”.

Secondo il segretario del Pd Bersani le rivelazioni di Wikileaks hanno un significato ben preciso e  “c’è poco da ridere. Berlusconi nuoce a reputazione Italia. C’è poco da ridere sui documenti resi noti da Wikileaks. Quel che emerge conferma in modo inequivocabile che il presidente del Consiglio con il suo comportamento e con le sue decisioni politiche nuoce alla reputazione dell’Italia nel mondo, con grave danno per il paese. Semmai ce ne fosse stato bisogno, è la conferma che occorre una svolta, che bisogna voltare pagina”.

Più duro Di Pietro, leader dell’Italia dei Valori: “Berlusconi è un signore anzianotto che sta poco bene, che è incapace, inadatto a governare e a rappresentare il Paese. Dunque è inutile che ci arrabbiamo con l’ambasciatore degli Stati Uniti in Italia o con Wikileaks. Non hanno fatto altro che riferire quello che l’Idv e tutto il Paese vedono ogni giorno. Dobbiamo impegnarci affinché il nostro Paese possa essere rappresentato nel mondo da professionalità degne, e non degne di qualche balletto bunga bunga. La prima pulizia da fare nel nostro Paese è liberarci di quanto di sporco rappresenta per la credibilità del nostro Paese il governo Berlusconi”.

G. M.