Wikileaks: Gli USA i leader mondiali li vedono così

Roma 29 novembre. Le tanto temute rivelazioni del sito Wikileaks sono state rese pubbliche, anticipate anche da alcuni giornali come il New York Times o Der Spiegel. I documenti contengono, tra le altre cose, inquietanti pareri di diplomatici americani sui leader mondiali. Ce n’è un po’ per tutti.

Il Presidente del Consiglio italiano, Silvio Berlusconi sarebbe stato definito da Elizabeth Dibble, incaricata d’affari USA a Roma un “incapace, vanitoso e inefficace come leader europeo moderno”. E ancora “fisicamente e politicamente debole” lefrequenti lunghe nottate e l’inclinazione ai party significano che non si riposa a sufficienza”.

Hillary Clinton avrebbe poi chiesto lo svolgimento di alcune indagini sui rapporti, visti come “straordinariamente stretti“, tra il Premier italiano e il Vladimir Putin, informazioni queste rivelate dallo “Spiegel”. Berlusconi sarebbe il “portavoce  in Europa”  dello stesso Putin, paragonato a Batman, il noto personaggio dei fumetti. In questo Medvedev farebbe la parte del gregario Robin. La richiesta di informazioni della Clinton  riguarderebbe eventuali investimenti personali sia di Berlusconi che di Putin in grado di condizionare le politiche estere di Italia e Russia. Nel 2009 diplomatici statunitensi indicavano il rapporto tra i due leader come caratterizzato da “regali generosi, contratti energetici redditizi“.

Berlusconi e Putin non sono però stati gli unici bersagli dei diplomatici USA, secondo quanto sostenuto nei documenti diffusi da Wikileaks e anticipati da alcune testate.

E così il leader libico Gheddafi sarebbe “un ipocondriaco, che fa filmare tutti i suoi controlli medici per analizzarli dopo con i suoi dottori”.Il premier francese Sarkozy “un imperatore senza vestiti”, Karzai “ispirato dalla paranoia” e, in accordo con quanto riportato dal New York Times, con un fratello, “Ahmed Wali Karzai definito come “uno corrotto e un trafficante di stupefacenti”, tutti giudizi che sarebbero stati dati da imprecisati esponenti della diplomazia americana. Ahmadinejad invece, il leader iraniano, sarebbe, secondo quanto riportato dallo Spiegel, il nuovo “Hitler“.

A.S.