L’ex-presidente degli Stati Uniti, George W. Bush, ha fatto visita alla sede di Facebook per presentare in diretta streaming il suo libro, pubblicato circa due settimane fa, intitolato Decision Point e per parlare di questioni attuali che riguardano l’intera pianeta.
Con poche parole, Mark Zuckerberg, come suo solito in jeans, felpa e scarpe da ginnastica ha annunciato il suo arrivo <<A Facebook abbiamo l’onore di aver un sacco di ospiti che vengono a parlare delle loro differenti esperienze. E oggi è davvero un onore che George W. Bush, il 43esimo presidente degli Stati Uniti, sieda qui tra noi per parlare del suo nuovo libro e della sua esperienza alla guida del paese…>>.
Una chiacchierata più che un’intervista tra due personaggi che, seppur con 38 anni di differenza d’età, si sono trovati straordinariamente in sintonia. E, tra una chiacchiera e un’altra, hanno anche scoperto di avere lo stesso nomignolo, The Decider, il decisivo, colui che decide, cioè il decisionista.
Durante l’ora passata insieme, Bush e Zuckerberg non hanno risparmiati in complimenti. Se uno elogiava l’importanza di essere un leader, l’altro l’importanza di inseguire un sogno come quello di Facebook, se il fondatore di Facebook invidiava la capacità di resistenza di George, l’ex presidente americano la capacità d’innovazione di Mark dichiarando che <<altrimenti non saresti qui dove sei….>>.
Bush ha parlato di diversi argomenti tra i quali la guerra in Iraq e Afghanistan, le relazioni con la Cina e non ha risparmiato, ai circa sette mila spettatori, opinioni sull’attuale presidente Obama. Inoltre i due hanno parlato di istruzione, entrambi sono molto impegnati per l’educazione; Bush aveva avviato la prima riforma bipartisan destinata ai bambini più poveri, Zuckerberg ha appena donato 100 milioni di dollari alle scuole del suo New Jersey. I due hanno anche parlato dell’argomento del momento: Wikileaks. L’ex-presidente ha lasciato intendere di non essere d’accordo sulla linea che wikileaks ha deciso di adottare nell’ultimo periodo, e ha reputato “molto dannosa” la fuga di informazioni governative sensibili coperte da segreto, le quali potrebbero danneggiare significativamente l’immagine di Washington all’estero.
Strano pensare a Bush che utilizza le tecnologie. L’iPad, l’iPod e anche Facebook. <<Prima di tutto io amo la capacità di impresa, amo un Paese che permette a qualcuno come te di avere un sogno, e di far lavorare un sacco di gente, e di dare la chance di creare lavoro e ricchezza. Ma soprattutto sono un uomo di marketing: e sono andato su Facebook perché era il posto migliore dove vendere il mio libro>>. Tanto di cappello alla sincerità di George Bush.
Daniela Ciranni